Regionali Friuli, crolla l’affluenza. Urne aperte
PoliticaAlle ore 22 di domenica si è espresso il 35,14% degli aventi diritto rispetto al 55,20% del 2008. Si vota fino alle 15 di lunedì anche per il rinnovo della Provincia di Udine e di altri 13 comuni
Nel giorno che segue la rielezione di Giorgio Napolitano, il Friuli Venezia Giulia al voto per le elezioni regionali fa registrare un netto calo dell'affluenza: alle 22.00 ha votato il 35,14% degli aventi diritto. I votanti sono stati 386.261 su 1.099.334 aventi diritto. Nel 2008 l'affluenza alle ore 22 era stata del 55,20%. La percentuale segna quindi un crollo della partecipazione al voto, anche se va comunque sottolineato che 5 anni fa si votava in concomitanza con le politiche. Nella circoscrizione di Udine la percentuale dei votanti è stata 37,05%, a Gorizia 35,43%, a Trieste 31,58%, a Pordenone 36,23% e a Tolmezzo 30,71%.
Le elezioni “impossibili” per analisti e sondaggi si trovano così di fronte a un fattore che poi potrebbe risultare decisivo: il numero di elettori.
La giornata dei candidati - Franco Bandelli (Un'Altra Regione), Saverio Galluccio (M5S), Renzo Tondo (Centrodestra) e Debora Serracchiani (Centrosinistra) - è stata tranquilla. Qualche elemento di tensione è però arrivato da Roma, dove Beppe Grillo ha rilasciato due volte dichiarazioni sul voto in Friuli Venezia Giulia, a urne aperte. "Il Friuli sarà forse la prima regione e cinque stelle e poi ci sarà Roma e forse ce la faremo, non ci fermano più”, ha affermato Grillo nella diretta web in cui ha commentato l'elezione di Napolitano.
Nell'epoca dei social network la campagna, di fatto, non finisce mai. Il concetto di silenzio online non è contemplato né regolamentato, ma solitamente i politici evitano dichiarazioni sul voto. Serracchiani ha così replicato al leader del M5S, accusandolo di aver "riaperto platealmente la campagna elettorale, proprio mentre i cittadini stanno esprimendo il loro voto. Sono preoccupata - ha detto Serracchiani - per questo modo di concepire il rispetto delle regole soprattutto nei momenti più alti e delicati della democrazia".
Si vota anche dalle 7.00 alle 15.00 di lunedì 22: poi lo spoglio e in poche ore i risultati di una sfida all'ultimo voto.
Le elezioni “impossibili” per analisti e sondaggi si trovano così di fronte a un fattore che poi potrebbe risultare decisivo: il numero di elettori.
La giornata dei candidati - Franco Bandelli (Un'Altra Regione), Saverio Galluccio (M5S), Renzo Tondo (Centrodestra) e Debora Serracchiani (Centrosinistra) - è stata tranquilla. Qualche elemento di tensione è però arrivato da Roma, dove Beppe Grillo ha rilasciato due volte dichiarazioni sul voto in Friuli Venezia Giulia, a urne aperte. "Il Friuli sarà forse la prima regione e cinque stelle e poi ci sarà Roma e forse ce la faremo, non ci fermano più”, ha affermato Grillo nella diretta web in cui ha commentato l'elezione di Napolitano.
Nell'epoca dei social network la campagna, di fatto, non finisce mai. Il concetto di silenzio online non è contemplato né regolamentato, ma solitamente i politici evitano dichiarazioni sul voto. Serracchiani ha così replicato al leader del M5S, accusandolo di aver "riaperto platealmente la campagna elettorale, proprio mentre i cittadini stanno esprimendo il loro voto. Sono preoccupata - ha detto Serracchiani - per questo modo di concepire il rispetto delle regole soprattutto nei momenti più alti e delicati della democrazia".
Si vota anche dalle 7.00 alle 15.00 di lunedì 22: poi lo spoglio e in poche ore i risultati di una sfida all'ultimo voto.