Lega, 35 espulsioni in Veneto. Rissa tra militanti

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Gli iscritti erano colpevoli di contestazioni durante l'ultimo raduno di Pontida. La misura è stata proposta da Tosi, mentre Zaia era contrario. L'epurata Goisi: "Ho sentito Bossi, ci stiamo muovendo per rifondare il Carroccio". Il video degli scontri

Urla, spintoni e pugni tra i militanti veneti della Lega Nord durante il consiglio nazionale veneto riunito a Noventa Padovana che ha decretato l'espulsione di 35 militanti, alcuni colpevoli di contestazioni durante il recente raduno di Pontida, altri di aver contestato il commissariamento di alcune federazioni venete. Le espulsioni erano stato proposte dal segretario veneto Flavio Tosi e sono state accettate, con il parere contrario di Luca Zaia, dal consiglio. Alcuni militanti, contrari alle espulsioni, hanno approfittato dell'uscita dalla sala di Luca Zaia per fare irruzione. La tensione è poi ulteriormente salita quando Tosi ha tentato di lasciare la sede e alcuni militanti lo hanno inseguito per tentare di aggredirlo, insultando con frasi come: "Vattene traditore, hai distrutto la Lega". Solo l'intervento dei carabinieri è riuscito a riportare la calma. L'ex segretario provinciale di Venezia Paolo Pizzolato, vicino ai ribelli, sarebbe stato portato in ospedale per un trauma cranico, dopo una colluttazione con il vice capogruppo del Carroccio alla Camera Matteo Brigantini.

L'espulsa Goisis: "Ho sentito Bossi, pronti a fare una nuova lega" - "Ho sentito Umberto Bossi per interposta persona, ci stiamo muovendo per rifondare la Lega, quella che qualcuno chiama Lega 2.0 è solo la 'Cosa 2.0" ha detto l'ex parlamentare Paola Goisis, neo espulsa dalla Lega e fedelissima del Senatur. "Questi ne stanno facendo di cotte e di crude - avverte Goisis - se prima, per diventare leghista, dovevi attendere anni ed essere presentato da almeno tre militanti questi per farci fuori e far entrare solo i loro hanno cambiato le regole. Basta la presentazione di un solo militante e l'attività di sostenitore per sei mesi: una follia". "Cacciano noi - sottolinea - che guardiamo ancora a Bossi e intanto Roberto Maroni e Flavio Tosi fanno entrare solo i loro e si garantiscono il consenso". "Non siamo spaventati da quanto sta accadendo - prosegue Goisis - aspettiamo indicazioni da Bossi per rifondare la Lega  sapendo che lui si sta muovendo e sa cosa fare; l'unico problema è che a Roma è isolato perché alla Camera e al Senato gli altri sono tutti maronian-tosiani".

Tosi: "Necessaria operazione di ripristino delle regole"
- Diversa l'opinione di Flavio Tosi che parla di una "operazione per il ripristino delle regole che andava fatta". "Mi spiace - ha aggiunto parlando dei momenti di tensione - che qualcuno sia arrivato a usare le mani e i piedi anche nei confronti del sottoscritto e purtroppo anche del giovane carabiniere che mi accompagna. Sono rammaricato anche per la reazione di Bragantini che ha reagito a un colpo". "Ora si va avanti - ha concluso il sindaco scaligero - abbiamo di fronte le amministrative a Vicenza e Treviso e il grande lavoro per la macroregione che tre nostri governatori stanno costruendo con l'aiuto di cinquemila attivisti e decine di migliaia di elettori".

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