Pd: "Bersani non candidato al Colle". Incontro D’Alema-Renzi

Politica

Il segretario dei democratici vede Maroni e a proposito del Quirinale risponde con una battuta: “Penso solo ai colli piacentini”. Il sindaco di Firenze: “Pensiamo all'Italia”. D’Alema: “Un errore escluderlo dai grandi elettori

A una settimana dall'inizio delle votazioni dei “Grandi elettori” per il nuovo presidente della Repubblica regna il caos tra le forze politiche, al punto che nella giornata di giovedì 11 aprile il Pd è stato costretto a smentire una candidatura del suo segretario. "Penso solo ai colli piacentini...", ha detto Pier Luigi Bersani per spegnere rumours sempre più insistenti su un accordo con il Pdl per farlo salire al Colle.
Il tutto mentre Massimo D'Alema si spostava in casa del “nemico” Matteo Renzi per siglare la pace di palazzo Vecchio. Una mossa per ritornare in pista nella corsa al Quirinale? A poco serve la sua smentita d'ufficio: "Io non sono candidato a nulla, non ci sono candidati". Mentre il “rottamatore” precisa di non avere candidati anche se chiede di "fare presto" con un nome che "rappresenti tutti".

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Il Pdl lancia il nome di Violante - Parallelamente i falchi del Pdl lanciavano un nome al quale certamente il Pd farebbe fatica ad ignorare, quello di Luciano Violante. "Se fossi costretto a votare qualcuno di sinistra sceglierei Violante", ha confermato Ignazio La Russa di Fratelli d'Italia dopo che Fabrizio Cicchitto aveva aperto all'ex magistrato definendolo idoneo a "guidare la pacificazione". Quel che è certo è che il Pdl rimane piuttosto aperto su personalità della sinistra: non c'è chiusura su diversi nomi importanti come - si è appreso da una fonte autorevole del Pdl - quelli di Luciano Violante, Massimo D'Alema, Giuliano Amato ed anche di Sergio Mattarella. "Però ci vuole il massimo dell'armonica convergenza oppure...niente", precisa.

Prodi e D’Alema pronti in caso di mancato accordo - Pier Luigi Bersani procede nei suoi contatti ed incontri (giovedì ha visto Roberto Maroni che gli ha confermato come la Lega Nord voglia prima il Governo del Colle) e continua a tenere le carte coperte. Scoperte sono invece le mosse in caso di mancato accordo con Silvio Berlusconi: a scaldarsi - e probabilmente a guardarsi in cagnesco - ci sono infatti due big della sinistra, Massimo D'Alema e Romano Prodi. Ma l'ex presidente della Commissione europea potrebbe avere una marcia in più: quella grillina. Neanche tanto a sorpresa pare che il professore raccolga un certo numero di consensi all'interno del movimento Cinque stelle.

M5S al voto per scegliere il candidato - In questa confusione infatti i grillini procedono a loro modo (VIDEO) e mettono il voto dei militanti nelle mani della “Casaleggio associati”. Sarà infatti la società di Gianroberto Casaleggio a vagliare le preferenze del Movimento rispetto al futuro inquilino del Colle. I risultati si sapranno lunedì ma pare che sia in testa ovviamente un outsider d'effetto, la conduttrice di Report Milena Gabanelli.
In calo le azioni di Emma Bonino: tutti sostengono in chiaro la sua ascesa al Colle e tutti la giudicano impossibile in privato. Anche tra i grillini la candidatura della Bonino non sembra prendere corpo. Il bis di Giorgio Napolitano, mai voluto dal presidente, viene archiviato dal capogruppo M5S alla Camera, Roberta Lombardi: "Lasciamolo andare, ha 87 anni, si goda la vecchiaia". Salvo poi precisare: "E' stato Napolitano a dire che voleva fare il nonno".

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