Il capogruppo a Montecitorio Roberta Lombardi ribadisce che il Movimento 5 Stelle attuerà “tutte le iniziative possibili” per sollecitare la convocazione delle Commissioni parlamentari. Il presidente del Senato Grasso: “Non intendo ostacolare i lavori”
"Attueremo tutte le iniziative possibili per far capire ai nostri concittadini che non è più il momento di scherzare", ha detto la capogruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle, Roberta Lombardi in una conferenza stampa al Senato, confermando l'intenzione di occupare il Parlamento domani, martedì 9 aprile, al termine delle sedute di Camera e Senato come forma di protesta per chiedere la convocazione delle Commissioni parlamentari senza aspettare la formazione del nuovo governo. "Saranno iniziative parallele - ha spiegato ancora - rimarremo in Aula ben oltre la discussione per dare il senso della riappropriazione delle istituzioni da parte dei cittadini. Rimarremo fino a mezzanotte e un minuto, anche per rispetto del personale in servizio". Il capogruppo M5S al Senato Vito Crimi ha aggiunto che l’11 aprile, in mattinata, “autoconvocheremo le commissioni iniziando a lavorare come se fossimo nelle commissioni permanenti. Invitiamo a partecipare anche gli altri esponenti politici". Ieri, domenica 7 aprile, il M5S aveva annunciato “azioni eclatanti”se il 9 aprile il Parlamento non inizierà a lavorare per l’insediamento delle Commissioni.
Proprio per affrontare il nodo della formazione delle commissioni parlamentari, per le quali non tutti i gruppi hanno ancora designato i componenti, il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso ha annunciato che la conferenza dei capigruppo del Senato è stata anticipata a domani mattina alle 10 (da domani pomeriggio). E ha sottolineato di non avere alcuna intenzione "di ritardare i lavori del Parlamento". Una risposta indiretta alle critiche e alla protesta annunciata dal Movimento 5 stelle "Da presidente del Senato non ho alcuna intenzione né di ritardare né di ostacolare i lavori del Parlamento, centrali in una democrazia parlamentare quale è la nostra. Ho chiesto ai capigruppo di avere le designazioni dei senatori per le commissioni entro giovedì scorso, e tranne due eccezioni sono già sul mio tavolo", scrive Grasso in una nota. Il presidente del Senato aggiunge che il problema non è di facile soluzione: "Per quanto riguarda la convocazione delle commissioni ho riscontrato sia ostacoli politici che giuridici, anche connessi alla formazione del governo. Per chiarire le posizioni dei gruppi sul tema ho anticipato a domattina alle 10 la conferenza dei Capigruppo, in modo da delineare senza ambiguità i diversi orientamenti. Se al termine della Conferenza sarà necessario convocherò la Giunta per il regolamento, per definire gli aspetti interpretativi delle norme in materia".
Le commissioni non sono state ancora costituite perché solitamente le presidenze vengono ripartite fra maggioranza e opposizione e, in particolare al Senato, in assenza del governo non è chiara ancora alcuna delimitazione fra maggioranza e opposizione. Le commissioni inoltre solitamente effettuano la loro attività legislativa in presenza di rappresentanti del governo che non è stato ancora formato. Oltre ai grillini, anche i rappresentanti di altri gruppi, a iniziare da 30 deputati del Pd a cui si sono aggiunti Sel, Lega e Fratelli d’Italia, hanno sollecitato una rapida formazione delle commissioni per permettere al Parlamento di operare. Grasso, nella nota, non esclude che, permanendo tale stallo, si possano formare "altre commissioni speciali" sul modello di quella che ha esaminato la relazione del governo sulle nuove stime macro.
Proprio per affrontare il nodo della formazione delle commissioni parlamentari, per le quali non tutti i gruppi hanno ancora designato i componenti, il presidente di Palazzo Madama Pietro Grasso ha annunciato che la conferenza dei capigruppo del Senato è stata anticipata a domani mattina alle 10 (da domani pomeriggio). E ha sottolineato di non avere alcuna intenzione "di ritardare i lavori del Parlamento". Una risposta indiretta alle critiche e alla protesta annunciata dal Movimento 5 stelle "Da presidente del Senato non ho alcuna intenzione né di ritardare né di ostacolare i lavori del Parlamento, centrali in una democrazia parlamentare quale è la nostra. Ho chiesto ai capigruppo di avere le designazioni dei senatori per le commissioni entro giovedì scorso, e tranne due eccezioni sono già sul mio tavolo", scrive Grasso in una nota. Il presidente del Senato aggiunge che il problema non è di facile soluzione: "Per quanto riguarda la convocazione delle commissioni ho riscontrato sia ostacoli politici che giuridici, anche connessi alla formazione del governo. Per chiarire le posizioni dei gruppi sul tema ho anticipato a domattina alle 10 la conferenza dei Capigruppo, in modo da delineare senza ambiguità i diversi orientamenti. Se al termine della Conferenza sarà necessario convocherò la Giunta per il regolamento, per definire gli aspetti interpretativi delle norme in materia".
Le commissioni non sono state ancora costituite perché solitamente le presidenze vengono ripartite fra maggioranza e opposizione e, in particolare al Senato, in assenza del governo non è chiara ancora alcuna delimitazione fra maggioranza e opposizione. Le commissioni inoltre solitamente effettuano la loro attività legislativa in presenza di rappresentanti del governo che non è stato ancora formato. Oltre ai grillini, anche i rappresentanti di altri gruppi, a iniziare da 30 deputati del Pd a cui si sono aggiunti Sel, Lega e Fratelli d’Italia, hanno sollecitato una rapida formazione delle commissioni per permettere al Parlamento di operare. Grasso, nella nota, non esclude che, permanendo tale stallo, si possano formare "altre commissioni speciali" sul modello di quella che ha esaminato la relazione del governo sulle nuove stime macro.