Il presidente della Repubblica annuncia che resterà fino a fine mandato, ricorda che il governo è ancora operativo e convoca "due gruppi ristretti per cercare una soluzione". Tra i nomi, anche Onida e Giovannini
Il governo di Mario Monti è pienamente operativo; il presidente della Repubblica resterà fino all'ultimo giorno del suo mandato nell'interesse nazionale. Ora spazio a due gruppi ristretti - uno politico-istituzionale e l'altro economico-sociale - che avranno il compito di individuare alcuni punti programmatici sui quali far confluire le forze politiche.
Sono queste, in estrema sintesi, le scelte che Giorgio Napolitano ha fatto di fronte all'impasse politica.
Non solo. Come misura precauzionale per i mercati ha blindato il governo tecnico definendolo 'pienamente operativo' ed anzi prossimo a varare importanti e necessari provvedimenti economici.
Una 'tabella di marcia' apprezzata da Monti: quanto deciso da Napolitano, ha detto il premier uscente, rappresenta "un invito ad avvalerci pienamente delle possibilità che esistono per lavorare con il contributo essenziale del Parlamento".
Insomma, il capo dello Stato ha depotenziato la crisi con una mossa a sorpresa dopo aver vagliato anche l'ipotesi delle dimissioni pur di scuotere forze politiche cristallizzate su posizioni inconciliabili.
Positive le reazioni di Pd, Pdl e M5S - Positive le prime reazioni di tutte le forze politiche, a partire dal Pd: "Siamo pronti ad accompagnare il percorso indicato dal presidente", ha garantito Pier Luigi Bersani. "Procedura insolita ma apprezzabile per l'intento costruttivo che la caratterizza", conferma per il Pdl Fabrizio Cicchitto che però con il segretario Angelino Alfano torna a mettere tutti i paletti del caso.
Storce il naso invece Sinistra e libertà, mentre il M5s con Vito Crimi sottolinea come Napolitano abbia a dato "una risposta autorevole" confermando che "un Governo, sebbene limitato agli affari di ordinaria amministrazione, in Italia è operativo, con la collaborazione del Parlamento". Ma lo stesso Crimi, poche ore dopo frena, aggiungendo sulle personalità nominate da Napolitano: "Avrei difficoltà a sedermi a un tavolo con queste persone immaginandole come saggi facilitatori".
I dieci saggi - Il presidente ha messo al lavoro due commissioni composte da dieci 'saggi' - scelti in "piena autonomia" - che già da martedì 2 aprile si riuniranno in stretto contatto con tutti i gruppi parlamentari (CHI SONO: FOTO - VIDEO). Tra i nomi anche l'ex presidente della Consulta Onida e il presidente dell'Istat Giovannini (video).
Obiettivo? Formulare "precise proposte programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche".
Sono queste, in estrema sintesi, le scelte che Giorgio Napolitano ha fatto di fronte all'impasse politica.
Non solo. Come misura precauzionale per i mercati ha blindato il governo tecnico definendolo 'pienamente operativo' ed anzi prossimo a varare importanti e necessari provvedimenti economici.
Una 'tabella di marcia' apprezzata da Monti: quanto deciso da Napolitano, ha detto il premier uscente, rappresenta "un invito ad avvalerci pienamente delle possibilità che esistono per lavorare con il contributo essenziale del Parlamento".
Insomma, il capo dello Stato ha depotenziato la crisi con una mossa a sorpresa dopo aver vagliato anche l'ipotesi delle dimissioni pur di scuotere forze politiche cristallizzate su posizioni inconciliabili.
Positive le reazioni di Pd, Pdl e M5S - Positive le prime reazioni di tutte le forze politiche, a partire dal Pd: "Siamo pronti ad accompagnare il percorso indicato dal presidente", ha garantito Pier Luigi Bersani. "Procedura insolita ma apprezzabile per l'intento costruttivo che la caratterizza", conferma per il Pdl Fabrizio Cicchitto che però con il segretario Angelino Alfano torna a mettere tutti i paletti del caso.
Storce il naso invece Sinistra e libertà, mentre il M5s con Vito Crimi sottolinea come Napolitano abbia a dato "una risposta autorevole" confermando che "un Governo, sebbene limitato agli affari di ordinaria amministrazione, in Italia è operativo, con la collaborazione del Parlamento". Ma lo stesso Crimi, poche ore dopo frena, aggiungendo sulle personalità nominate da Napolitano: "Avrei difficoltà a sedermi a un tavolo con queste persone immaginandole come saggi facilitatori".
I dieci saggi - Il presidente ha messo al lavoro due commissioni composte da dieci 'saggi' - scelti in "piena autonomia" - che già da martedì 2 aprile si riuniranno in stretto contatto con tutti i gruppi parlamentari (CHI SONO: FOTO - VIDEO). Tra i nomi anche l'ex presidente della Consulta Onida e il presidente dell'Istat Giovannini (video).
Obiettivo? Formulare "precise proposte programmatiche che possano divenire in varie forme oggetto di condivisione da parte delle forze politiche".