Finite le sue consultazioni Pier Luigi Bersani salirà al Colle per confrontarsi con Giorgio Napolitano. Ma il dibattito sul prossimo esecutivo si lega sempre più alla scelta su chi sarà il prossimo presidente della Repubblica. La rassegna stampa
E' il giorno della verità per Pier Luigi Bersani, che nella serata di giovedì, probabilmente verso le sei, salirà al Colle per illustrare a Giorgio Napolitano le conclusione delle sue consultazioni. Dopo quasi una settimana dal ricevimento del suo incarico il segretario del Pd non potrà presentare al capo dello Stato i numeri certi di una maggioranza per un possibile governo. Ma nella battaglia che si combatte tra i partiti in questi giorni il problema del prossimo esecutivo si è avvitata anche sull'elezione del prossimo presidente della Repubblica. Tema sul quale il Pdl vuole avere voce in capitolo e che Silvio Berlusconi considera imprescindibile da ogni possibile apertura rispetto a un possibile appoggio a un nuovo governo.
I nomi in ballo per il Quirinale - "Bersani-Pdl, battaglia sul Quirinale" titola Repubblica, che rivela, nel retroscena firmato da Goffredo de Marchis, come quella del Colle sia l'ultima trincea per il segretario del Pd. "Non posso accettare uno scambio Quirinale-governo. Sarebbe andare oltre" avrebbe detto Bersani. E così le parti restano ancorate alle rispettive proposte: "Giuliano Amato, Franco Marini per la rosa di sinistra". Gianni Letta, Renato Schifani e Franco Frattini in quella della destra" scrive Repubblica. Nel dibattito sul prossimo presidente della Repubblica si inserisce anche Nichi Vendola che in un'intervista a Repubblica apre all'ipotesi di eleggere una persona non immediatamente riconducibile all'area di centrosinistra. "Un conto e immaginare il Quirinale come merce di scambio, altra cosa è cercare una figura condivisa tra gli uomini e le donne d'Italia, che possa incarnare l'identikit di custode dell'unità nazionale e della Costituzione" dice il leader di Sel.
Berlusconi rilancia su Marcello Pera - "Bersani ancora senza intesa" titola il Corriere della Sera, che nelle pagine interne affronta la questione del voto sul prossimo presidente della Repubblica, definita "la guerra delle due rose". Secondo il retroscena firmato da Maria Teresa Meli Bersani avrebbe proposto al Pdl, come nomi per il Quirinale, "Franco Marini, Giuliano Amato, Piero Grasso e Giuseppe De Rita". Tutte ipotesi però bocciate da Berlusconi, che avrebbe rilanciato sul nome di Marcello Pera. Bersani avrebbe "di sondare gli umori del suo partito sul nome di Pera. I cattolici ex margheritini si sono inalberati subito: il Quirinale spetta a noi, tanto più dopo che persino Sel ha avuto una poltrona istituzionale con Laura Boldrini." Per quanto riguarda invece la partita del governo, l'ipotesi suggerita dal quotidiano milanese è "quello di un governo del Presidente che giungerà in aula senza consultazioni. Potrebbero guidarlo Giuliano Amato o Luciano Violante, dicono al Pd".
Berlusconi vuole scegliere il prossimo capo dello Stato - "Il Pdl a Bersani: hai chiuso" titola La Stampa di Torino, che riporta come il nodo su cui si è incagliata la trattativa tra Pd e Pdl è proprio il nome del prossimo inquilino del Quirinale. "Berlusconi pretende la scelta del successore di Napolitano. Vuole indicarlo lui, non limitarsi a scegliere tra i petali di una rosa offerta da Bersani" scrive Ugo Magri nella sua cronaca. E in un box dedicato proprio alla corsa per il Quirinale si ripete come il Cavaliere punti sui nomi di Gianni Letta o Renato Schifani, escludendo ogni altra possibilità.
Il veto dei renziani - "Ultimatum Pdl, Bersani a rischio" titola il Messaggero, che nelle sue pagine interne spiega che "l'ostacolo finale per il segretario" sia proprio la questione del Quirinale. "Berlusconi: io o Letta per il Colle" titola il retroscena del quotidiano romano. Ipotesi sulla quale però ci sarebbe il veto dei renziani nel Pd. "Ma non eravamo noi accusati di voler trattare con Berlusconi" avrebbe detto, secondo il Messaggero, un deputato vicino al sindaco di Firenze.
Giornale: "Bersani umiliato" - Diverso il taglio dato dai giornali vicini al centrodestra, che preferiscono sottolineare il fallimento della trattativa tra Bersani e il Movimento 5 Stelle. "Umiliato. Bersani come Fantozzi" titola il Giornale, che aggiunge che "i grillini lo ridicolizzano in diretta". Stessa linea di Libero che sul segretario del Pd titola "Non è matto. E' sordo". "Dai grillini un vaffa in diretta, poi Grillo gli dà del puttaniere, ma Bersani ripete: 'Devono dire cosa vogliono'. Glielo diciamo noi: rottamarlo" si legge poi nel sommario. Diverso invece l'approccio dell'Unità, quotidiano vicino alla sinistra, secondo cui nei fatti ci sarebbe un "patto Grillo Berlusconi: fermare il cambiamento".
I nomi in ballo per il Quirinale - "Bersani-Pdl, battaglia sul Quirinale" titola Repubblica, che rivela, nel retroscena firmato da Goffredo de Marchis, come quella del Colle sia l'ultima trincea per il segretario del Pd. "Non posso accettare uno scambio Quirinale-governo. Sarebbe andare oltre" avrebbe detto Bersani. E così le parti restano ancorate alle rispettive proposte: "Giuliano Amato, Franco Marini per la rosa di sinistra". Gianni Letta, Renato Schifani e Franco Frattini in quella della destra" scrive Repubblica. Nel dibattito sul prossimo presidente della Repubblica si inserisce anche Nichi Vendola che in un'intervista a Repubblica apre all'ipotesi di eleggere una persona non immediatamente riconducibile all'area di centrosinistra. "Un conto e immaginare il Quirinale come merce di scambio, altra cosa è cercare una figura condivisa tra gli uomini e le donne d'Italia, che possa incarnare l'identikit di custode dell'unità nazionale e della Costituzione" dice il leader di Sel.
Berlusconi rilancia su Marcello Pera - "Bersani ancora senza intesa" titola il Corriere della Sera, che nelle pagine interne affronta la questione del voto sul prossimo presidente della Repubblica, definita "la guerra delle due rose". Secondo il retroscena firmato da Maria Teresa Meli Bersani avrebbe proposto al Pdl, come nomi per il Quirinale, "Franco Marini, Giuliano Amato, Piero Grasso e Giuseppe De Rita". Tutte ipotesi però bocciate da Berlusconi, che avrebbe rilanciato sul nome di Marcello Pera. Bersani avrebbe "di sondare gli umori del suo partito sul nome di Pera. I cattolici ex margheritini si sono inalberati subito: il Quirinale spetta a noi, tanto più dopo che persino Sel ha avuto una poltrona istituzionale con Laura Boldrini." Per quanto riguarda invece la partita del governo, l'ipotesi suggerita dal quotidiano milanese è "quello di un governo del Presidente che giungerà in aula senza consultazioni. Potrebbero guidarlo Giuliano Amato o Luciano Violante, dicono al Pd".
Berlusconi vuole scegliere il prossimo capo dello Stato - "Il Pdl a Bersani: hai chiuso" titola La Stampa di Torino, che riporta come il nodo su cui si è incagliata la trattativa tra Pd e Pdl è proprio il nome del prossimo inquilino del Quirinale. "Berlusconi pretende la scelta del successore di Napolitano. Vuole indicarlo lui, non limitarsi a scegliere tra i petali di una rosa offerta da Bersani" scrive Ugo Magri nella sua cronaca. E in un box dedicato proprio alla corsa per il Quirinale si ripete come il Cavaliere punti sui nomi di Gianni Letta o Renato Schifani, escludendo ogni altra possibilità.
Il veto dei renziani - "Ultimatum Pdl, Bersani a rischio" titola il Messaggero, che nelle sue pagine interne spiega che "l'ostacolo finale per il segretario" sia proprio la questione del Quirinale. "Berlusconi: io o Letta per il Colle" titola il retroscena del quotidiano romano. Ipotesi sulla quale però ci sarebbe il veto dei renziani nel Pd. "Ma non eravamo noi accusati di voler trattare con Berlusconi" avrebbe detto, secondo il Messaggero, un deputato vicino al sindaco di Firenze.
Giornale: "Bersani umiliato" - Diverso il taglio dato dai giornali vicini al centrodestra, che preferiscono sottolineare il fallimento della trattativa tra Bersani e il Movimento 5 Stelle. "Umiliato. Bersani come Fantozzi" titola il Giornale, che aggiunge che "i grillini lo ridicolizzano in diretta". Stessa linea di Libero che sul segretario del Pd titola "Non è matto. E' sordo". "Dai grillini un vaffa in diretta, poi Grillo gli dà del puttaniere, ma Bersani ripete: 'Devono dire cosa vogliono'. Glielo diciamo noi: rottamarlo" si legge poi nel sommario. Diverso invece l'approccio dell'Unità, quotidiano vicino alla sinistra, secondo cui nei fatti ci sarebbe un "patto Grillo Berlusconi: fermare il cambiamento".