Berlusconi e la magistratura, sale lo scontro politico

Politica
Silvio Berlusconi - Foto: Getty

Migliavacca a SkyTG24 spiega che se dovesse arrivare una richiesta di custodia cautelare per l'ex premier il suo partito potrebbe votare a favore. Il Cavaliere: "A Milano mai avuta giustizia". Csm: "Vivo rammarico". E Grillo critica Napolitano

Prima il Pd, poi il Csm e il ministro della Giustizia Severino, infine Grillo. All'indomani dei richiami del capo dello Stato a moderare le tensioni tra Pdl e magistratura, dopo la protesta con sit in degli eletti del partito di centrodestra davanti al Tribunale di Milano il rapporto tra politica e magistratura tiene banco nel dibattito politico. Il primo a parlare è il dirigente del Pd Fabrizio Migliavacca, che a SkyTG24 spiega che se in Parlamento arrivasse una richiesta di arresto per Silvio Berlusconi il Partito democratico potrebbe votare a favore. "Dovremmo vedere le carte" spiega l'esponente del Pd, aggiungendo che "se gli atti fossero fondati" il suo partito voterebbe per la richiesta di arresto. "Noi abbiamo un atteggiamento rispettoso di atti che fosse corretti della magistratura" aggiunge ancora Migliavacca. Non manca neppure il commento di Beppe Grillo. “Povero Paese – scrive in un lungo post il leader del Movimento 5 stelle - dove un presidente della Repubblica invece di andare in prima serata in televisione a condannare un atto eversivo di portata enorme come la triste sfilata di parlamentari negli uffici giudiziari, riceve Alfano (ex ministro della Giustizia...) al Quirinale il giorno dopo".

Il Csm: "Vivo rammarico" – Intanto, mentre il processo Ruby viene rinviato al prossimo 18 marzo a causa delle condizioni di salute di Berlusconi, anche il Consiglio superiore della magistratura interviene dopo aver incontrato il capo dello Stato. "Accogliendo per senso di responsabilità l'invito del suo presidente - dice il vicepresidente del Csm,Michele Vietti - evitiamo qualsiasi commento sulle gravi vicende accadute", alludendo implicitamente alla manifestazione del Pdl davanti al tribunale di Milano. "In relazione ai recenti avvenimenti nell'ambito dei procedimenti a carico dell'onorevole Silvio Berlusconi - ha aggiunto Vietti - mi limito a richiamare quando dichiarato ieri dal Presidente della Repubblica il quale ha espresso il suo vivo rammarico per il riaccendersi di tensioni e contrapposizioni tra politica e giustizia. Rammarico, in particolare, per quanto è accaduto (l'altro) ieri ed è sfociato in una manifestazione politica senza precedenti all'interno del palazzo di giustizia di Milano'". Vietti, poi, ha ricordato al plenum che il capo dello Stato "ha voluto incontrare, sempre nella giornata di ieri, il comitato di presidenza del Csm con cui ha avuto un ampio scambio di vedute.

Berlusconi: "A Milano non ho mai avuto giustizia" – E Berlusconi? Rilascia un’intervista al settimanale Panorama (link panorama) in cui spiega: "Ho un serio problema agli occhi. Il mio stato potrà anche suscitare l'ironia di qualche pubblico ministero, gli farà magari chiedere, e magari ottenere, una ridicola "visita fiscale". Ma a me non impedisce di vedere bene nel mio futuro”. "Io so che a Milano non ho mai avuto giustizia. Anche per vedere riconosciuta la mia innocenza nei tre attuali processi è probabile che dovrò attendere sino alla Cassazione ma non posso desistere". L'ex premier affonda nel suo attacco e aggiunge che "i ripetuti comportamenti processuali di una parte della magistratura, che è mossa da un pregiudizio politico, non sono più tollerabili. La magistratura si è trasformata da ordine dello Stato in un potere assoluto, onnipotente e irresponsabile".

Severino: "Poteri dello stato non siano in conflitto" – E sul tema interviene anche il ministro di Grazia e Giustizia Paola Severino (VIDEO), secondo cui i poteri dello Stato e "in particolare quello politico e giudiziario, non possono e non debbono trovarsi in posizione di ostilita' tra di loro". "Solo attraverso il contributo di tutti - ha aggiunto il ministro -, nel rispetto della divisione dei poteri, che non vuol dire contrapposizione, si potrà giungere a delle soluzioni certamente complesse ma per le quali occorre mettere tutto lo sforzo e tutta la buona volonta' al fine di arrivare alla soluzione di profili istituzionali, che riguardano il potere politico, e poi alle soluzioni dei profili giudiziari".

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