Giannino: “Pronto a fare passo indietro. Decida il partito”

Politica

Il candidato premier di Fare per fermare il declino parla dopo la vicenda del master mai sostenuto: "Sono disponibile a qualsiasi soluzione, anche a rinunciare al seggio in caso di elezione". Convocata per mercoledì la direzione del movimento

Per Oscar Giannino è stato uno sgambetto sull'ultimo metro. La denuncia di Luigi Zingales sul master fasullo a Chicago rischia di rovinare la campagna elettorale di “Fare per fermare il declino” a pochi giorni dal voto. Soprattutto dopo che è emerso che nemmeno le lauree in economia e giurisprudenza attribuite a Giannino sarebbero state mai conseguite.

"Se eletto rinuncio al seggio" - Il giornalista economico annuncia di aver convocato per mercoledì 20 febbraio la direzione del partito, dove si presenterà dimissionario e offrirà di rinunciare al seggio se eletto. Poi ammette di aver fatto un errore madornale a vantare un master universitario mai sostenuto (erano solo lezioni di lingua inglese) e chiede scusa. Il giornalista-politico smentisce le voci che circolano di altre defezioni dopo Zingales (si fa il nome di Alberto Alesina). La direzione sarà il momento in cui il leader azzoppato cercherà di farsi legittimare di nuovo dai suoi e di serrare le fila in vista della battaglia finale.

La conferenza stampa - Il giorno più nero per il fondatore di “Fare” comincia con una battuta di Berlusconi alla radio: "Giannino è andato a Chicago a prendersi una laurea che si era perso". Il candidato premier di Fid, poi, si presenta in conferenza stampa nel primo pomeriggio con uno dei suoi completi sgargianti, bordeaux a rigoni con panciotto giallo di seta damascata. Ma il tono è da quaresima. "Domani la direzione nazionale di ‘Fare’ si convocherà per valutare la vicenda – dice –. Sono disponibile a qualsiasi tipo di soluzione. Se la mia credibilità offusca quella di ‘Fare’, la mia credibilità si separa. Sono disposto a sparire nel nulla".

Il finto master - Giannino si cosparge il capo di cenere (“È un grave errore, di fronte al quale devo chiedere scusa a tutti”) e fornisce la sua versione: a Chicago nel '94 ha frequentato solo delle lezioni private di lingua inglese. La storia del master secondo lui è nata su internet, forse perché ha sempre detto che il suo riferimento è la scuola economica di Chicago. Lauree e master alla prestigiosa Booth University (quella dove insegna Zingales) sono finite su Wikipedia, da dove uno stagista le ha copiate sul sito dell’istituto Bruno Leoni. “La mia colpa è non essermi accorto di tutto questo, perché non uso Wikipedia”. E sull’intervista a Repubblica Tv in cui aveva detto di avere fatto il master a Chicago risponde: “L’errore è stato quello di parlare di un master e non di un corso”.

“Non so quanto inciderà politicamente” - Giannino rivendica di non aver mai taroccato i suoi curricula e si dice dispiaciuto per i suoi sostenitori, che si sono divisi in rete fra i delusi e quelli che vogliono andare avanti lo stesso. Su Zingales dice di non sapere perché ha lanciato la sua accusa a pochi giorni dalle elezioni e di sperare che torni nel partito. Ma il timore maggiore è per il voto, quando già vedeva vicino l’obiettivo delle soglie di sbarramento: “Non so quanto inciderà politicamente questa vicenda – commenta preoccupato –. Il problema è fra i tanti indecisi, che sono il nostro bacino di riferimento”.

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