Il Cavaliere dice no ai comizi: "Temo per la mia sicurezza"

Politica

Il leader Pdl: "Per il Colle ho già in mente un nome gradito a sinistra". Bersani al Washington Post: "Le riforme di Monti vanno migliorate". Il premier lancia su Twitter lo slogan "L'Italia che sale". Grillo smentisce aperture a CasaPound

A poco più di un mese dalle elezioni nazionali la campagna elettorale inizia ad infiammarsi. Silvio Berlusconi continua il suo tour di televisioni locali e, da un'emittente toscana, lancia già al centrosinistra la sfida per il dopo Napolitano. Pier Luigi Bersani sceglie invece le colonne del Washington Post per delineare parte del suo programma politico, mentre Mario Monti lancia su Twitter lo slogan della sua campagna elettorale: "L'Italia che sale". Entra nel dibattito anche Beppe Grillo che, dalle colonne del suo blog chiede conto ai vari candidati dei costi dei manifesti che già tappezzano gran parte delle città italiane e allo stesso tempo cerca di mettere la parola fine alle polemiche riguardo la sua presunta apertura a CasaPound.

Berlusconi: "Ho già in mente un nome per il Colle"
- Per il prossimo Presidente della Repubblica, che verrà eletto nei prossimi mesi, Silvio Berlusconi ha già in mente un nome "molto stimato dalla sinistra" e sul quale pensa che si possa trovare un accordo. "Se verrà a noi la maggioranza capace di eleggere il presidente della Repubblica, spero si possa trovare un accordo con la sinistra su una persona che anche in partenza possa essere sentita come il presidente di tutti gli Italiani. Ho in mente un nome che so certamente molto stimato dalla sinistra", ha detto il Cavaliere nel corso di un'intervista alla toscana Italia.

Berlusconi: "No ai comizi, autorità temono per mia sicurezza"
- Riguardo invece alla campagna elettorale Berlusconi spiega che non farà comizi in piazza. "C'è una forte preoccupazione da parte di certe autorità nei miei confronti: mi hanno pregato di non andare a fare discorsi nelle piazze". "Lei sa che ci fu un tentativo di uccidermi e adesso, con l'odio che circola a piene mani, mi è stato espresso, da coloro che hanno la responsabilità della mia scorta, questa preoccupazione" ha poi aggiunto il Cavaliere.

Bersani: "Migliorare le riforme di Monti"
- Si rivolge invece al pubblico internazionale Pier Luigi Bersani, che dalle pagine del Washington Post assicura che in caso di vittoria alle elezioni non intende cancellare le riforme di Mario Monti ma le migliorerà. "Vorrei aggiungere altre riforme, applicare o correggere le sue riforme che, devo precisare, sono state condizionate da un parlamento in cui la maggioranza era ancora nelle mani di Berlusconi", ha ricordato il segretario del Pd. Dunque, gli è stato chiesto, deve migliorare la 'sintonia'? "Sì, per alzare il volume", ha sottolineato. Bersani ha quindi ribadito quali saranno le sue priorità in tema di riforme: "Una legge contro la corruzione, una legge sulla vita e il funzionamento dei partiti politici, come ci aveva chiesto la Costituzione cui non è mai stato dato seguito", ha elencato. E ancora, "leggi sui diritti civili, come quello dei lavoratori di partecipare alla scrittura dei contratti aziendali. Le unioni civili per le coppie gay. Diritti di cittadinanza per gli immigrati", ha proseguito, perché "legalità, moralità e diritti civili sono la nostra missione". E tra le riforme ci sarà anche quella del mercato del lavoro. "La richiesta viene tanto dal sindacato quanto dal nostro partito, come abbiamo largamente chiarito nel dibattito parlamentare", ha sottolineato Bersani, "anche il ministro che l'ha confezionata , Elsa Fornero, ha dovuto ammettere che la riforma ha dei difetti che hanno creato problemi sociali, e questa cosa deve essere risolta perché minaccia di lasciare molti cittadini senza lavoro e senza pensione".

Lo slogan di Monti su Twitter - Sceglie invece Twitter per lanciare lo slogan del suo movimento Mario Monti. "L'Italia che sale", scritto blu su fondo beige nel manifesto, è in fatti la frase pubblicata dal premier sul profilo del sito di microblogging. A Torino per l'inaugurazione della nuova stazione di Porta Susa, anche il professore della Bocconi, candidato cone una coalizione che lo vede correre insieme a Udc e Fli, ha voluto spiegare parte del proprio progetto politico, dicendo che "occore rilanciare e non certo dismettere la struttura industriale del nostro Paese. Per essere coerenti non ci si può permettere però di lasciarsi andare verso politiche economiche che poi necessitano di subitanee restrizioni per salvare il bilancio pubblico".

Grillo: "Non ho aperto a CasaPound"
- Punta invece sui suoi cavalli di battaglia Beppe Grillo che, dalle pagine del suo blog, chiede conto ai vari leader su chi paga le campagne di affissione che hanno iniziato ad apparire nelle varie città italiane. "Vi è il legittimo sospetto che possano essere anticipi dei contributi elettorali" scrive il comico genovese, che però si chiede: "Ma se sono anticipi, chi anticipa? Privati, banche amiche, lobby. Decenza vorrebbe che gli indecenti faccioni spieghino come pagano le imponenti affissioni che deturpano il Paese."
Sempre sul suo blog il leader del Movimento 5 Stelle torna sullo scambio di battute davanti al Viminale con il rappresentante di CasaPound, finito in un video pubblicato poi su YouTube e dal quale si evinceva una possibile apertura di Grillo al movimento di estrema destra. "Io non ho aperto a nessun partito e non sono fascista né simpatizzante del fascismo. Ma chi credete di prendere per il culo?" scrive Grillo, aggiungendo: "Ribadisco che il M5S non è un movimento ideologico, ma vuole ottenere la democrazia diretta E' un movimento al quale chiunque non sia iscritto a un partito e accetti il suo programma, può iscriversi. E' ecumenico".

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