Casini: "Tra Lega e Pdl è l'accordo della disperazione"

Politica

Il leader centrista boccia l'intesa tra il Cavaliere e Maroni: "Non sono in grado di scegliere un candidato e si vergognano di Berlusconi". Poi ammette che ci sono ritardi sulla formazione delle liste centriste "per l'inesperienza di alcuni"

Quello tra Pdl e Lega "è l'accordo della disperazione" dice Pier Ferdinando Casini nel corso di una conferenza stampa. "Gli  elettori del Pdl e della Lega, che sono molto più intelligenti di quanto i loro capi li considerino - prosegue il leader dell'Udc -  potranno vedere che ormai questa nuova campagna elettorale ci dà due possibilità vere: quella di Bersani e quella di Monti, tutto il resto è un deja vu anche abbastanza triste, perché non sono nemmeno in grado di scegliere un candidato e probabilmente si vergognano di  Berlusconi e devono affiancarlo con altri nomi di comodo, dobbiamo  fare una specie di caccia al tesoro per capire tra Berlusconi, Tremonti e Alfano chi è il candidato vero". "Francamente - conclude Casini - una dimostrazione di pessima politica, che assegna nuove responsabilità alla coalizione alla quale mi onoro di appartenere".

Critiche a Vendola - Ma il leader dell'Udc ne ha anche per la sinistra e risponde a Nichi Vendola che aveva "mandato al diavolo" i super-ricchi alla Gerard Depardieu che trasferiscono la residenza all'estero per eludere il fisco. "Vorrei difendere i cittadini onesti, ricchi o poveri che siano, le persone perbene che pagano le tasse e che non meritano di finire all'inferno" ha detto Casini, aggiungendo che "quello di Vendola è un frasario e una terminologia marxista-leninista di 70 anni fa: il problema non è la caccia al ricco ma fare in modo che tutti paghino le tasse".

Ritardi sulle liste - Riguardo alla compilazione delle liste della coalizione centrista Casini ha ammesso che ci sono ritardi. "Siamo indietro, è vero", ha spiegato il leader dell'Udc, "ma - sottolinea - più per l'inesperienza di chi non ha un'organizzazione come quella dell'Udc alle spalle che non per dissidi tra di noi". Per la compilazione delle liste, ha spiegato, "non ci sono quote": "tutti saranno indicati dal presidente del Consiglio". "Noi avremo zero senatori, visto anche che avremo un gruppo unico" sottolinea Casini e aggiunge: "Non ci sono affatto trattative, il clima tra noi è ottimo e ieri sera più che altro abbiamo chiacchierato".

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