Primarie Pd e Sel, dalla Bindi a Madia chi entrerà in Aula

Politica
L'ex premier Prodi mentre vota alle primarie del 30 dicembre

Alle consultazioni per decidere chi sarà inserito nelle liste per le prossime politiche ha partecipato un milione di elettori. Passano gli ex ministri Damiano e Pollastrini. Primo nel Lazio il responsabile economico del partito Fassina

Passa Rosy Bindi in Calabria e ce la fa anche Anna Finocchiaro a Taranto. Confermati l'ex ministro Damiano e la parlamentare Madia, ma entrano anche precari e l'atleta olimpica Idem. Le 'parlamentarie' di Pd e Sel che si sono svolte il 29 e il 30 novembre registrano una buona affluenza con oltre un milione di partecipanti e regalano qualche conferma e diverse novità.

I promossi del Pd - In Parlamento, si rivedranno donne parlamentari di lungo corso come l'ex ministro Barbara Pollastrini, la candidata più votata a Milano e Provincia (con 4527 voti). Ci saranno anche giovani deputate come Pina Picierno che a Caserta ha preso oltre 5mila preferenze. Debutterà invece anche la quarantenne Angelica Saggese, sorpresa delle primarie del Pd in Campania che, insieme a 9mila preferenze, ha avuto questa mattina anche la telefonata del segretario Bersani. Boom di preferenze, tra le donne, anche per l'ex presidente della provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane che, con 3.159 voti, è la 'new entry' più votata in regione.
Sarà confermato il capogruppo del Pd in commissione Lavoro a Montecitorio ed ex ministro Cesare Damiano che incassa quasi seimila preferenze a Torino; stessa storia per Nicodemo Oliverio, capogruppo in Agricoltura con oltre 8mila preferenze a Crotone. E potrebbe tornare al Senato un altro veterano come Giovanni Legnini, candidato più votato in Abruzzo con più di 3.500 voti. Ce la fa certamente invece Marianna Madia, la 32enne deputato uscente voluta da Walter Veltroni. Così come il responsabile economico del Pd Stefano Fassina e Josepha Idem, canoista tedesca di origine ma ravennate di adozione, che ha partecipato ad otto olimpiadi, vincendo a Sydney nel 2000. E, intanto, dopo la candidatura di Piero Grasso, il segretario ne ufficializza un'altra della sua 'quota', quella del vice direttore del 'Corsera', Massimo Mucchetti.

E quelli di Sel - Bene anche le primarie di Sel che porteranno in Parlamento, tra gli altri, il 'mister' Renzo Ulivieri, presidente dell'associazione italiana allenatori calcio e tra i più votati di Sel in Toscana con quasi 2.200 preferenze. In Liguria, affermazione per il segretario regionale Stefano Quaranta con 1160 preferenze, seguito dalla insegnante di liceo a Imperia Carla Nattero che ha ottenuto 1127 voti. Il successo di Quaranta era scontato, quello della Nattero no.
A Grosseto scoppia, invece un caso sulle preferenze di Bruno Leporatti, ex avvocato del comandante Francesco Schettino. I suoi voti (600) sono stati per il momento annullati perché la commissione elettorale di Firenze ha ricevuto il 'pacco' delle schede oltre il termine prestabilito.

Botta e risposta tra Gori e Renzi - Il risultato delle primarie soddisfa il segretario del Pd Pierluigi Bersani, che ha parlato di numeri "largamente superiori alle nostre aspettative" per una esperienza che "non ha precedenti nella storia politica nazionale ed europea".
Ma si registrano anche le prime polemiche. Tra gli esclusi 'eccellenti' Giorgio Gori, spin doctor di Matteo Renzi, è fortemente in bilico e polemizza, però, sul peso determinante dell’"apparato' sulla consultazione. Ma anche sul "silenzio" di Matteo Renzi dopo la sua sconfitta nella corsa con Bersani. "Capisco l'amarezza di Giorgio - chiude subito la polemica il sindaco di Firenze - che, comunque, ha fatto una battaglia bella. Non ce l'ha fatta e quando uno resta fuori di poco e' evidente che possa avere un'amarezza doppia". Renzi, tra l'altro, ribadisce la propria disponibilità a dare una mano a Bersani per la campagna elettorale del Pd. E soprattutto smentisce qualsiasi intenzione di presentarsi con una sua lista.

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