Lazio: il prefetto indice le elezioni il 3-4 febbraio

Politica

Firmato il decreto che fissa il voto per le regionali. La decisione anticipa di una settimana la chiamata alle urne rispetto a quanto era stato stabilito dalla Polverini. Nicola Zingaretti, candidato del Pd, si dimette da presidente alla Provincia di Roma

Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha firmato oggi 7 dicembre il decreto per indire le elezioni regionali nel Lazio per il 3 e il 4 febbraio, così come stabilito dal Tar. La firma del documento per indire le consultazioni elettorali era prevista entro tre giorni dalla sentenza di giovedì quando il Tar del Lazio, accogliendo un ricorso presentato dal Movimento difesa del cittadino, aveva annullato il decreto con cui la governatrice uscente Renata Polverini aveva indetto le elezioni per il 10 e 11 febbraio.

Alla notizia Nicola Zingaretti, candidato governatore del Lazio per il centrosinistra, ha annunciato le sue dimissioni da presidente della Provincia di Roma. "Finalmente - spiega anche su Twitter - abbiamo una data certa per lo svolgimento delle prossime elezioni regionali. Per coerenza ho consegnato le dimissioni da presidente della Provincia ". Le dimissioni sono efficaci tra 20 giorni.

"Giustizia è fatta. Anche l'ultimo ricatto del Pdl si è infranto contro lo Stato di diritto e  la Costituzione" il commento, Lazio alla  notizia del provvedimento del Prefetto, dell'avvocato Gianluigi Pellegrino  che ha proposto i ricorsi accolti sulla data del voto. "Era evidente -  prosegue Pellegrino - che come già avvenuto dopo la prima sentenza  del Tar la minaccia di crisi immediata di governo era strumentale a  cercare l'ultimo colpo di mano per evitare il voto in una regione importante prima delle politiche. Per questo conoscendoli eravamo tornati al giudice per fare blindare in uno specifico ordine la  immediata data del voto per il Lazio".

A questo punto dunque il nodo da sciogliere è se far votare il 3 e 4 febbraio anche la Lombardia e il Molise oppure se accorpare le consultazioni per queste due regioni con le politiche - che stando alle indiscrezioni potrebbero tenersi il 10 marzo - e mandare il Lazio alle urne da solo. Si tratta di un nodo tutto politico visto che dovrà essere il Consiglio dei ministri a prendere la decisione finale. Sulla quale peseranno non solo le posizioni dei partiti e del Colle - cui spetta lo scioglimento delle Camere - ma anche i tempi molto ristretti: la legge prevede infatti che, per le politiche, la campagna elettorale si tenga tra 45 e 70 giorni prima delle elezioni. Significa dunque che se si vuole andare alle urne il 10 marzo bisogna sciogliere le Camere tra il 31 dicembre e il 24 gennaio.

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