"La priorità è riavvicinare le persone alla politica" ha detto a SkyTG24 la candidata alle elezioni interne al partito. Al centro dell'intervista il futuro della coalizione dopo il passo indietro di Berlusconi
"Obiettivo delle primarie è la partecipazione. Gli italiani devono tornare ad appassionarsi alla politica". Daniela Santanchè, la pasionaria del Pdl e candidata alle primarie del centrodestra, parla così nel corso dell'intervista rilasciata a Maria Latella su SkyTG24 del prossimo appuntamento del partito impegnato a costruire il proprio futuro dopo il passo indietro di Silvio Berlusconi.
Santanchè: "Le primarie non siano un trionfo della nomenclatura" - Le primarie, ribadisce Santanchè, "devono essere veramente aperte", altrimenti c'è il rischio che si trasformino in un "trionfo di apparati e nomenclatura e non di partecipazione". E, a proposito delle regole delle consultazioni che in questi giorni animano le correnti di partito, afferma: "Io voglio e devo fidarmi di Alfano". Certo, osserva ancora, "Alfano (anch'egli candidato) come segretario parte avvantaggiato. Tutto il corpaccione del partito sta con lui, ma io non ho paura, io non voglio il corpaccione, voglio la gente".
E non è mancato un intervento a proposito del caso regione Lombardia: "Berlusconi sbaglia se 'scarica' Maroni, se non pensa che la Lega sia fondamentale. Esiste una questione settentrionale e ci vuole una politica diversa. Assieme alla Lega si può fare una migliore politica". E ha aggiunto: "Noi che siamo il partito di maggioranza dobbiamo esprimere il nostro candidato e quello che è successo in Sicilia (qui tutti i risultati) dovrebbe servirci da lezione".
Il futuro del centrodestra - Fervono dunque i lavori all'interno della coalizione di centrodestra. Il primo appuntamento con il cambiamento è quello con le primarie (IL TOTONOMI); c'è tempo fino al 17 novembre per presentare la propria candidatura, ha annunciato il segretario di partito Angelino Alfano. Il cavaliere, però non resta a guardare. Non si ricandida a premier, ma non ha intenzione di lasciare la politica. E sembra intenzionato a scovare anche lui quel filone d'oro del 'nuovo', da offrire all'elettorato di primavera.
Per ora si parlerebbe di tre liste: il partito delle "amazzoni" (capeggiato dalla Santanchè e che riunisce la fedelissime dell'ex premier); il ritorno dell'amata Forza Italia. E poi, anche per controbilanciare (e disturbare l'attivismo dei centristi) un partito degli imprenditori. In questi ultimi mesi si sono infittiti i contatti con il banchiere modenese Giampiero Samorì, ribattezzato il 'nuovo Berlusconi' per i danè, per i molteplici campi di azione, ma anche perche vuole rifondare il centrodestra. Senza contare che il 'Cavaliere di Modena' (55 anni) ha già bello e pronto un movimento 'Moderati italiani in rivoluzione -Mir che intende lanciare tra una decina di giorni con un innesto berlusconiano.
Santanchè: "Le primarie non siano un trionfo della nomenclatura" - Le primarie, ribadisce Santanchè, "devono essere veramente aperte", altrimenti c'è il rischio che si trasformino in un "trionfo di apparati e nomenclatura e non di partecipazione". E, a proposito delle regole delle consultazioni che in questi giorni animano le correnti di partito, afferma: "Io voglio e devo fidarmi di Alfano". Certo, osserva ancora, "Alfano (anch'egli candidato) come segretario parte avvantaggiato. Tutto il corpaccione del partito sta con lui, ma io non ho paura, io non voglio il corpaccione, voglio la gente".
E non è mancato un intervento a proposito del caso regione Lombardia: "Berlusconi sbaglia se 'scarica' Maroni, se non pensa che la Lega sia fondamentale. Esiste una questione settentrionale e ci vuole una politica diversa. Assieme alla Lega si può fare una migliore politica". E ha aggiunto: "Noi che siamo il partito di maggioranza dobbiamo esprimere il nostro candidato e quello che è successo in Sicilia (qui tutti i risultati) dovrebbe servirci da lezione".
Il futuro del centrodestra - Fervono dunque i lavori all'interno della coalizione di centrodestra. Il primo appuntamento con il cambiamento è quello con le primarie (IL TOTONOMI); c'è tempo fino al 17 novembre per presentare la propria candidatura, ha annunciato il segretario di partito Angelino Alfano. Il cavaliere, però non resta a guardare. Non si ricandida a premier, ma non ha intenzione di lasciare la politica. E sembra intenzionato a scovare anche lui quel filone d'oro del 'nuovo', da offrire all'elettorato di primavera.
Per ora si parlerebbe di tre liste: il partito delle "amazzoni" (capeggiato dalla Santanchè e che riunisce la fedelissime dell'ex premier); il ritorno dell'amata Forza Italia. E poi, anche per controbilanciare (e disturbare l'attivismo dei centristi) un partito degli imprenditori. In questi ultimi mesi si sono infittiti i contatti con il banchiere modenese Giampiero Samorì, ribattezzato il 'nuovo Berlusconi' per i danè, per i molteplici campi di azione, ma anche perche vuole rifondare il centrodestra. Senza contare che il 'Cavaliere di Modena' (55 anni) ha già bello e pronto un movimento 'Moderati italiani in rivoluzione -Mir che intende lanciare tra una decina di giorni con un innesto berlusconiano.