L'esponente del Pd interviene a L'Intervista di Maria Latella su SkyTG24 e difende la sua nomina: "Voglio trasformare il museo romano nella Tate italiana". E annuncia: "Mi dimetterò da parlamentare anche se non è un atto dovuto". GUARDA L'INTERVISTA
Giovanna Melandri risponde alle polemiche suscitate dalla sua nomina alla presidenza della Fondazione Maxxi di Roma. "Non percepirò nessuno stipendio né indennità. Io offro e accetto di provare a rilanciare sul piano internazionale questo straordinario centro di arte contemporanea senza percepire nessuna indennità, lo farò gratuitamente" ha detto l'ex ministro della Cultura rispondendo alle domande di Maria Latella.
"Ho deciso di dimettermi da parlamentare, non sono dimissioni dovute né per la legge che non prevede incompatibilità, né per la caccia alle streghe ma per mio atto di coscienza. Al fuoco amico rispondo che non c'è nessun passaggio di poltrona a poltrona" ha ribadito la Melandri, spiegando che "Ornaghi ha scelto consultandosi anche con me prima di decidere". Rispondendo poi alle perplessità del suo compagno di partito Stefano Fassina ha detto di non credere "che il problema sia dover chiedere il permesso ai segretari di partito".
Rispetto ai suoi progetti per il museo d'arte moderna di Roma, la Melandri ha spiegato: "Voglio trasformare il museo nella Tate Modern italiana. Ai miei detrattori do appuntamento fra tre anni per valutare insieme i risultati".
"Ho deciso di dimettermi da parlamentare, non sono dimissioni dovute né per la legge che non prevede incompatibilità, né per la caccia alle streghe ma per mio atto di coscienza. Al fuoco amico rispondo che non c'è nessun passaggio di poltrona a poltrona" ha ribadito la Melandri, spiegando che "Ornaghi ha scelto consultandosi anche con me prima di decidere". Rispondendo poi alle perplessità del suo compagno di partito Stefano Fassina ha detto di non credere "che il problema sia dover chiedere il permesso ai segretari di partito".
Rispetto ai suoi progetti per il museo d'arte moderna di Roma, la Melandri ha spiegato: "Voglio trasformare il museo nella Tate Modern italiana. Ai miei detrattori do appuntamento fra tre anni per valutare insieme i risultati".