Così il governatore commenta la scelta della Lega di togliere l'appoggio alla sua giunta. "No all'accanimento terapeutico, la Regione non può rimanere senza governo a lungo" dice il segretario del Pdl Alfano. Maroni: "Primarie per il candidato"
Angelino Alfano si accoda alla Lega e chiede, con nettezza, elezioni in Lombardia. Formigoni assediato, e all'apparenza abbandonato anche dagli amici, dà un ultimatum alla Lega, che vuole le elezioni ad aprile, e gioca la carta del voto subito.
Spiegando che lui sarà "certamente in campo" anche se non è detto come candidato governatore.
"Se Maroni non chiarifica il suo pensiero entro domani - ha detto Formigoni - da domani avvierò le procedure per accelerare il voto". Si è trattato sicuramente di una risposta anche all'aut aut del segretario Pdl, Angelino Alfano, che ha detto no all'"accanimento terapeutico" e ha chiesto al governatore di "scegliere la data delle elezioni per il bene della Lombardia" se la Lega non cambia posizione (video).
Formigoni: "Non farò perdere ai lombardi un minuto di più" - Una frase "concordata" ha assicurato Formigoni, smentendo una situazione che, almeno in apparenza, lo vede 'scaricato' anche dal Pdl. Non saranno elezioni immediate, però. Il presidente ha spiegato che prima vuole "eliminare il listino dalla legge elettorale", cioè togliere la lista di eletti come premio di maggioranza in cui alle scorse elezioni era stata inserita anche Nicole Minetti.
Farlo e approvare il bilancio vorrebbe dire andare al voto almeno a gennaio. Ma Formigoni non chiude del tutto la porta. "Noi siamo pazienti capiamo che sabato e domenica c'è il week-end. Giovedì Maroni ha detto una cosa, sabato un'altra, ma lunedì ci aspettiamo la versione definitiva. Se non arrivasse un cambio di posizione rispetto a sabato - ha aggiunto -, vuol dire che la Lega si sfila dalla giunta di Regione Lombardia e io non farò perdere ai lombardi un minuto di più" perché una campagna elettorale di sei mesi sarebbe "devastante".
Maroni: "Fare le primarie per scegliere chi governa" - La Lega Nord non ci sta e non intende fare retromarcia dall'intenzione di votare ad aprile. Il segretario del Carroccio ha mantenuto la linea postando sulla sua pagina Facebook l'invito ad andare sabato e domenica prossima ai gazebo della Lega per firmare le proposte di legge popolare ma soprattutto per "fare le primarie sul candidato a Governatore della Lombardia".
Nel caso "vuol dire che hanno deciso di andare da soli - ha commentato il governatore -. Non credo che questo cammino li porterà lontano".
Anche se non ci sono certezze sulla data delle elezioni per le regionali a questo punto, Formigoni ha assicurato che lui ci sarà. Non si tratta dell'annuncio di una sua candidatura per un quinto mandato come governatore (al Pirellone è stato eletto la prima volta nel 1995).
"Non è necessario essere candidati presidente - ha sottolineato - per combattere la buona battaglia. Ho governato la Lombardia per 17 anni e parteciperò alla campagna elettorale in un ruolo da definire".
C'è chi ipotizza una sua lista, chi ci vede un modo per alzare la posta e assicurarsi un futuro politico. Lui per ora non dice nulla ma promette di combattere come un "leone".
Spiegando che lui sarà "certamente in campo" anche se non è detto come candidato governatore.
"Se Maroni non chiarifica il suo pensiero entro domani - ha detto Formigoni - da domani avvierò le procedure per accelerare il voto". Si è trattato sicuramente di una risposta anche all'aut aut del segretario Pdl, Angelino Alfano, che ha detto no all'"accanimento terapeutico" e ha chiesto al governatore di "scegliere la data delle elezioni per il bene della Lombardia" se la Lega non cambia posizione (video).
Formigoni: "Non farò perdere ai lombardi un minuto di più" - Una frase "concordata" ha assicurato Formigoni, smentendo una situazione che, almeno in apparenza, lo vede 'scaricato' anche dal Pdl. Non saranno elezioni immediate, però. Il presidente ha spiegato che prima vuole "eliminare il listino dalla legge elettorale", cioè togliere la lista di eletti come premio di maggioranza in cui alle scorse elezioni era stata inserita anche Nicole Minetti.
Farlo e approvare il bilancio vorrebbe dire andare al voto almeno a gennaio. Ma Formigoni non chiude del tutto la porta. "Noi siamo pazienti capiamo che sabato e domenica c'è il week-end. Giovedì Maroni ha detto una cosa, sabato un'altra, ma lunedì ci aspettiamo la versione definitiva. Se non arrivasse un cambio di posizione rispetto a sabato - ha aggiunto -, vuol dire che la Lega si sfila dalla giunta di Regione Lombardia e io non farò perdere ai lombardi un minuto di più" perché una campagna elettorale di sei mesi sarebbe "devastante".
Maroni: "Fare le primarie per scegliere chi governa" - La Lega Nord non ci sta e non intende fare retromarcia dall'intenzione di votare ad aprile. Il segretario del Carroccio ha mantenuto la linea postando sulla sua pagina Facebook l'invito ad andare sabato e domenica prossima ai gazebo della Lega per firmare le proposte di legge popolare ma soprattutto per "fare le primarie sul candidato a Governatore della Lombardia".
Nel caso "vuol dire che hanno deciso di andare da soli - ha commentato il governatore -. Non credo che questo cammino li porterà lontano".
Anche se non ci sono certezze sulla data delle elezioni per le regionali a questo punto, Formigoni ha assicurato che lui ci sarà. Non si tratta dell'annuncio di una sua candidatura per un quinto mandato come governatore (al Pirellone è stato eletto la prima volta nel 1995).
"Non è necessario essere candidati presidente - ha sottolineato - per combattere la buona battaglia. Ho governato la Lombardia per 17 anni e parteciperò alla campagna elettorale in un ruolo da definire".
C'è chi ipotizza una sua lista, chi ci vede un modo per alzare la posta e assicurarsi un futuro politico. Lui per ora non dice nulla ma promette di combattere come un "leone".