Legge elettorale, Pd e Udc bocciano la bozza Calderoli

Politica

Bersani ironico: "Il nome stesso mette qualche dubbio". Casini si sfila: "Mi sembra confusa". Verso il fallimento il tentativo di mediazione del senatore leghista, che prevede un premio di maggioranza del 12% alla coalizione che ottiene il 40% dei seggi

Un premio alla coalizione che ottiene almeno il 40% dei seggi; scelta dei candidati sulla base di liste plurinominali brevi e con i nomi visibili sulla scheda elettorale; sbarramento nazionale al 5%. Sono alcuni dei punti della bozza Calderoli sulla riforma della legge
elettorale
, consegnata ai capigruppo al Senato. Immediato il no di Pd e Udc. "Il nome stesso (di chi l'ha proposta, Roberto Calderoli, ndr) mette qualche dubbio" dice Pierluigi Bersani; "Mi sembra confusa" afferma Pierferdinando Casini.
"Domani (giovedì 4 ottobre, ndr) si votano i principi della mia bozza e se c'è l'accordo si trasformerà in un articolato. Se non c'è accordo, è inutile aggiungere un nuovo ddl a quelli già depositati" ha detto il senatore leghista.

La proposta firmata Calderoli - Nella bozza Calderoli di riforma elettorale consegnata martedì 2 ottobre ai capigruppo la novità è rappresentata dal premio di maggioranza del 12 per cento alla coalizione di partiti che va oltre il 40 per cento dei seggi. Il documento presenta il seguente schema per la Camera:
- Attribuzione dei seggi a livello circoscrizionale con metodo del quoziente (Hare) sulla base di 232 (o xxx) collegi plurinominali, eventuale recupero dei resti su base nazionale, conferma delle attuali norme di salvaguardia per le minoranze linguistiche. Sbarramento nazionale al 5% (oppure al 4 per cento), ovvero al 6% in un insieme di circoscrizioni equivalenti a 1/5 della popolazione;
- Scelta dei candidati: liste plurinominali (brevi, in funzione del numero dei collegi, con i nomi visibili sulla scheda elettorale) e misure di garanzia per promuovere l'equilibrio di genere nella rappresentanza;
- Premio di governabilità: attribuzione di un premio alla lista o alla coalizione di liste che ottiene almeno il 40% dei seggi: il premio assicura il 52% dei seggi; in mancanza del requisito, premio alla lista o coalizione prevalente, pari al 5 per cento del totale dei seggi.

Schema per il Senato - Quanto al sistema di elezione dei senatori, si presenta come un sistema proporzionale corretto con attribuzione dei seggi a livello regionale con metodo del quoziente (Hare) sulla base di 116 (o xxx) collegi plurinominali, conferma delle attuali norme di salvaguardia per le minoranze linguistiche. Lo sbarramento è su base regionale al 6 per cento, mentre per la scelta dei candidati vale lo stesso principio della Camera, così come per il cosiddetto "premio di governabilità ovvero di prevalenza", che è a livello nazionale come già descritto per Montecitorio.

Bersani: bozza Calderoli? Il nome stesso mette qualche dubbio - "Il nome stesso mette qualche dubbio in proposito. Sono molto molto cauto da una proposta con quella
firma". Così Pier Luigi Bersani, al termine dell'incontro a Palazzo Chigi con il premier Mario Monti, esprime la contrarietà del Pd alla bozza di riforma elettorale proposta dall'ex ministro leghista.

Udc: "Non va bene" - "Mi sembra confusa. Io non l'ho vista ma dice Cesa che non va bene" ha detto il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini.

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