Sul suo blog, in un post dal titolo "Due minuti d'odio", il leader del M5S si chiede se "dal tiro al bersaglio metaforico" nei suoi confronti e verso il suo movimento "si passerà a quello reale". E rievoca gli anni di piombo
Beppe Grillo interviene sul suo blog con un articolo dal titolo "Due minuti d'odio" immaginando una crescente manifestazione di protesta verso di lui e verso il Movimento 5 Stelle. Uno scenario ricostruito nei dettagli dal blogger genovese per esemplificare il clima di attacco che starebbe esplodendo verso di lui e verso M5S (guarda la fotostoria del movimento).
Il comico sceglie così di citare lo scrittore George Orwell e un ampio stralcio del famoso romanzo 1984 per riadattare ai giorni nostri l'immaginario del Rito dell'Odio. Poi richiama gli anni di piombo, per paventare addirittura un attentato ai suoi danni come ipotetico frutto della campagna di aggressione che denuncia da parte di politica e media.
"Due minuti d'odio" - "Il rito quotidiano dell'Odio da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al Movimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente" scrive Beppe Grillo.
"Lo scopo è quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo" prosegue accusando i critici perché "non discutono mai nel merito, ad esempio del
Programma del M5S, insultano, fomentano con l'obiettivo di isolare, infamare, distruggere".
"E dopo? Cosa verrà dopo?", si domanda Grillo che passa a fornire anche uno scenario: "Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L'informazione - incalza - sta
sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere, come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere".
Il simbolo è mio, non di Casaleggio - Grillo conclude il post con una precisazione: "Contrariamente a quanto riportano oggi i giornali il simbolo del Movimento 5 Stelle à registrato a mio nome e non della Casaleggio associati". E aggiunge un consiglio ai media: "Basterebbe una verifica per non fare figure di merda".
Il comico sceglie così di citare lo scrittore George Orwell e un ampio stralcio del famoso romanzo 1984 per riadattare ai giorni nostri l'immaginario del Rito dell'Odio. Poi richiama gli anni di piombo, per paventare addirittura un attentato ai suoi danni come ipotetico frutto della campagna di aggressione che denuncia da parte di politica e media.
"Due minuti d'odio" - "Il rito quotidiano dell'Odio da parte di aizzatori di professione nei miei confronti, nei confronti degli appartenenti al Movimento 5 Stelle e dei miei collaboratori sta diventando fragoroso, insopportabile, indecente" scrive Beppe Grillo.
"Lo scopo è quello, chiaro, di creare dei mostri da abbattere per mantenere lo status quo" prosegue accusando i critici perché "non discutono mai nel merito, ad esempio del
Programma del M5S, insultano, fomentano con l'obiettivo di isolare, infamare, distruggere".
"E dopo? Cosa verrà dopo?", si domanda Grillo che passa a fornire anche uno scenario: "Dal tiro al bersaglio metaforico, si passerà a quello reale? L'informazione - incalza - sta
sconfinando in molti casi in istigazione a delinquere, come avvenne negli anni di piombo. Li diffami, li isoli e poi qualcuno li elimina. Ci vediamo in Parlamento. Sarà un piacere".
Il simbolo è mio, non di Casaleggio - Grillo conclude il post con una precisazione: "Contrariamente a quanto riportano oggi i giornali il simbolo del Movimento 5 Stelle à registrato a mio nome e non della Casaleggio associati". E aggiunge un consiglio ai media: "Basterebbe una verifica per non fare figure di merda".