Crisi, Gnudi: “Accantonata l’ipotesi accorpamento festività”

Politica

Il ministro del Turismo, in un’intervista a Radio Anch’io, assicura: “E’ un tema che tocca sensibilità molto profonde nel Paese. Per il governo l’argomento è chiuso”. E sulla vicenda Windjet: “Ha prodotto un danno economico, ma soprattutto di immagine”

Il governo ha accantonato "per sempre" l'ipotesi di un accorpamento delle festività. Lo ha affermato il ministro del Turismo Piero Gnudi ai microfoni di Radio Anch'Io. "Si tratta di un tema che va a toccare delle sensibilità molto profonde nel Paese", ha aggiunto Gnudi, "il tema è chiuso per questo governo".

Il ministro ha poi toccato la vicenda Windjet. "Ha prodotto sicuramente un danno economico rilevante ma soprattutto di immagine. A fronte di ciò, credo si debba realizzare una miglior 'difesa' anche per il settore aereo" ha detto. Un'analisi complessiva sul trasporto aereo, ha sollecitato ancora il ministro, "deve essere affrontata da tutti gli attori del settore, ricordando che molti scali vivono con gli introiti prodotti dalle compagnie aeree low-cost e quindi bisogna fare attenzione ad evitare ulteriori danni al turismo di alcuni territori".

Per rilanciare il turismo italiano, secondo il ministro Gnudi, bisogna realizzare un ragionamento d'insieme che sappia coinvolgere l'intero Paese". Per realizzare il recupero del turismo "abbiamo varato un piano strategico che contempla 46 azioni particolari, molte delle quali - ha spiegato - avranno un impatto immediato sul settore. Detto questo, però, è necessario fare una promozione migliore del marchio Italia all'estero, evitando, come è stato fatto finora, che ogni regione promuova il proprio territorio per conto proprio, anche se quest'ultimo ambito afferisce una problematica costituzionale che non è certamente facile risolvere da subito". In questi anni, ha aggiunto il ministro, "il turismo italiano è passato dal 6% al 4% di quota, a fronte di un mantenimento del 6% della Spagna, e quindi al momento in Europa siamo scesi alla terza posizione". Il settore occupa nel complesso 3,3 milioni di addetti ma, ha avvertito, "è un'occupazione diffusa che risente in questi ultimi mesi della chiusura di alcune strutture ricettive a fronte della riduzione della clientela. Con gli operatori abbiamo iniziato da tempo un tavolo per risolvere questi problemi e a breve faremo un nuovo giro di consultazioni, che speriamo di fare velocemente".

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