Cancellieri: "I tagli? Un problema ma non ci sono risorse"

Politica

Il ministro dell'Interno: "Dobbiamo garantire i livelli di sicurezza per i cittadini, ma occorrono sacrifici". E sullo stop della produzione deciso dal gip per l'Ilva dice: "Se persiste, problemi drammatici per tutta l'economia del Paese"

"I tagli sono un problema, è vero. Ma vengono fatti non perché‚ qualcuno si diverte ma perché non ci sono risorse".  Dunque, "non c'è altra scelta".
Così il ministro dell'Interno Cancellieri commenta i tagli imposti dalla spending review, su cui si è levato anche il richiamo del presidente Napolitano: "E' un'operazione complessa perché i tagli vanno fatti ma devono essere mirati e intelligenti, non a spanne o lineari. Dobbiamo garantire i livelli di sicurezza per cittadini, siamo all'opera anche per risolvere il problema del turnover perché‚ abbiamo bisogno di forze nuove che stiano su territorio".

Cancellieri ha poi assicurato che quando si aprirà la discussione sulla legge di stabilità, si farà tutto il possibile per "indirizzare meglio le scelte", in particolare per quanto riguarda il problema del turnover .
"L'impegno - ha spiegato - è mantenere la sicurezza facendo tagli mirati e che non colpiscano alla cieca. Lavoreremo dunque affinché‚ i tagli vengano fatti nella maniera più lucida possibile, per salvaguardare l'operatività delle forze dell'ordine". "Siamo impegnati per trovare le soluzioni migliori - ma è chiaro che c'Š un'esigenza effettiva nel paese e tutti devono fare sacrifici".

Il ministro dell'Interno ha poi parlato della chiusura dell'Ilva definendola "un lusso che non possiamo permetterci. Se l'azienda dovesse chiudere gli impianti avremmo dei problemi drammatici per tutta l'economia del paese".
"Ho fiducia nell'impegno dei ministri Passera e Clini, della magistratura e di quanti hanno a cuore l'Ilva - ha aggiunto il ministro - affinché si possano garantire sicurezza e salute ai cittadini e il lavoro ai dipendenti".
Le parole della Cancellieri, proprio nel giorno in cui sui giornali nuove intercettazioni rivelano delle pressioni che i vertici dell'Ilva avrebbero esercitato per condizionare le autoirizzazioni ambientali e corrompere un perito della procura.


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