Bossi: “Berlusconi è finito, niente asse Pdl-Lega”

Politica

Il Senatùr, in un’intervista a la Repubblica, esclude che il Cavaliere possa prendere voti: “Gliene hanno tirate addosso troppe, prima le donne, poi le accuse di mafia con Dell’Utri”. E sul governatore Formigoni: “E’ in bilico, lo stiamo graziando”

Non credo al ritorno di Berlusconi. Perché politicamente Silvio è finito. Lo dice in un’intervista a la Repubblica Umberto Bossi. “Non ho capito nemmeno perché lo ha detto prima di farlo, eventualmente. Che senso ha? Non mi sembra molto strategico. Comunque se torna i voti non li prende più. Gliene hanno tirate addosso troppe: prima la storia delle donne, poi persino le accuse di mafia con Dell’Utri”. E assicura che per ora non ci sarà nessun ritorno dell’asse Pdl-Lega.

Quanto all’inchiesta che ha travolto la Lega e la sua famiglia dice: “Avevamo un tesoriere (Belsito) che era quello che era. Troppo scemo per essere al servizio della ‘ndrangheta”. Per Bossi, nell’operazione di pulizia fatta all’interno del partito sono state però coinvolte anche persone a posto. Per questo “questa settimana farò rientrare qualche espulso”. E sul figlio Renzo: “Adesso fa l’agricoltore. Poverino, ha preso una legnata pazzesca, starà lontano per un po’, farà altro, maturerà. E se un giorno avrà voglia di tornare a fare politica nessuno glielo impedirà. La Lega l’ha fondata suo padre”.

Nell’intervista Bossi dice di aver fatto pace con il segretario del partito Roberto Maroni, che recentemente aveva detto che il senatùr ormai non aveva alcun potere nel partito. Poi, sul governatore della Lombardia Formigoni, indagato per corruzione, dice: “Per ora lo stiamo graziando. Non so, però, fino a che punto sarà possibile. Lui dice che tiene fino al 2015, per me si va a votare l’anno prossimo”.

Immancabile l’attacco al governo Monti: “Sta distruggendo tutto, Napolitano dovrebbe cacciarlo. L’euro ci ha portato al disastro. Così com’è l’Europa non ha senso”. Nell’intervista anche un passaggio sulle polemiche scatenate dalla morte di Loris D’Ambrosio, il consigliere giuridico del Capo dello Stato stroncato da un infarto dopo esser stato coinvolto nelle intercettazioni sulla trattativa Stato-mafia. “Era una brava persona. Bisogna stare attenti a buttare la gente nel tritacarne perché poi qualcuno ci lascia la vita”. E sull’inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia: “Sul fatto che l’Italia sia un paese mafioso non ci piove. Ma i magistrati attaccano tutti. Hanno impallinato anche noi della Lega”.

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