Il Senato approva il taglio dei rimborsi ai partiti

Politica

Via libera al disegno di legge che modifica la normativa sul finanziamento. Il risparmio di 165 milioni sarà devoluto ai terremotati di Abruzzo ed Emilia. LA SCHEDA

L'aula del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge che riduce i contributi pubblici in favore dei partiti e prevede norme per garantire la trasparenza dei loro bilanci.
Il provvedimento è passato con 187 sì, 17 no e 22 astenuti.
Il testo stabilisce anche che i 165 milioni delle ultime tranche di rimborsi elettorali siano destinati ai terremotati di Abruzzo ed Emilia.
Hanno votato a favore Pd, Pdl, Api e Udc; contro Idv e Antonio Del Pennino (Pri), la Lega si è astenuta. Hanno votato in dissenso dal loro gruppo, i Radicali Emma Bonino, Marco Perduca e Donatella Poretti. I senatori del Pd,  Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, non hanno partecipato al voto. In dissenso anche Riccardo Villari (Coesione Nazionale) che si è astenuto.

Questo, in sintesi il contenuto del provvedimento:

Rimborsi dimezzati - Taglio del 50% dei rimborsi ai partiti. Dai 182 attuali si passa a 91 milioni. Il 70% di questi saranno erogazioni ricevute direttamente dallo Stato (63.700.000 euro); il 30% (27.300.000 euro) sarà di cofinanziamento. Il che significa che partiti riceveranno 50 centesimi per ogni euro ricevuto da persone fisiche o enti. E ogni contributo non potrà superare i 10.000 euro.

165 milioni ai terremotati - I 165 milioni di euro risparmiati nel 2012 e nel 2013 dal taglio del finanziamento verranno destinati alle popolazioni colpite (dal 2009 in poi) da terremoti e calamità naturali.

Detrazioni fiscali - Un privato che voglia finanziare il partito del cuore potrà avere una detrazione fiscale del 24% per il 2013 e del 26% dal 2014. Stessa detrazione si avrà per chi sceglie le Onlus. Perché i donatori abbiano diritto alla detrazione basterà che il partito abbia presentato una lista.

Quote rosa - Se più di due terzi dei candidati di un partito sono dello stesso 'genere' la forza politica si vedrà decurtata del 5% la quota di rimborso che le spetta.

Commissione per al trasparenza - Ci sarà una task force di 5 magistrati: 3 della Corte dei Conti, uno del Consiglio di Stato e uno della Corte di Cassazione a vigilare sui bilanci dei partiti. Avrà sede presso la Camera e comminerà sanzioni.

Su bilanci vigileranno società di revisione  - Società di revisione iscritte nell'albo Consob verificheranno i conti e i bilanci finali dei partiti. Stileranno una relazione che poi dovrà essere trasmessa alla Commissione di controllo.

Tesorieri 'trasparenti' - Per tutti i tesorieri, anche non eletti, scatterà l'obbligo di pubblicare redditi e patrimonio anche di moglie (se c'è comunione dei beni) e figli a carico. I tesorieri che 'sbagliano' non potranno più sottoscrivere i bilanci del partito per almeno 5 anni.

Come accedere ai rimborsi - I partiti, per avere i finanziamenti, dovranno ottenere il 2% alla Camera o avere almeno un eletto. Dovranno dotarsi di uno Statuto democratico e dovranno farne esplicita richiesta dopo le elezioni.

Tetti di spesa - Sono previsti per elezioni politiche, europee e amministrative. I Comuni si divideranno in tre fasce. La I da 15 mila a 100 mila abitanti; la II da 100 mila a 500 mila; la III da 500 mila in su. Se si tratta di candidati sindaci: per la I fascia potranno spendere 25 mila euro, più un euro per ogni iscritto nelle liste elettorali. Nella II, 125 mila euro più un euro per ogni scritto. Per la III, 250 mila euro più 0,90 centesimi per ogni iscritto. Tetti ridotti per i consiglieri.

Si investe solo in titoli di Stato Ue - I partiti potranno investire esclusivamente in titoli di Stato europei.

No case in affitto da eletti  - Partiti e movimenti non potranno più prendere in affitto o acquistare a titolo oneroso immobili da persone elette in Parlamento, in Europa e nei consigli regionali.

Sanzioni  - La 'pena' massima è il taglio del rimborso. Ma ci sono anche altre sanzioni che vanno dalla decurtazione dei due terzi di rimborsi e contributi a seconda della gravità della violazione.

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