L'assessore al Comune di Milano, già sconfitto alle consultazioni cittadine da Pisapia, è pronto a correre anche per quelle nazionali: "Il mio partito non può restare schiacciato tra il conservatorismo di Bersani e il liberismo di Renzi"
Alle primarie nazionali del Pd potrebbe partecipare anche Stefano Boeri, assessore alla Cultura della città di Milano. Ad annunciare la sua disponibilità è lo stesso Boeri che in una intervista a Repubblica spiega la sua intenzione di rappresentare "la terza via" perché, dice, "il mio partito non può restare schiacciato tra il conservatorismo di Bersani e il liberismo di Renzi".
"Credo sia importante - aggiunge - rappresentare una terza via" e "mi auguro che tanti altri lo facciano".
Peraltro, "com'è dimostrato, io le primarie le so perdere, altrimenti non avrei accettato di fare l'assessore" dopo essere stato sconfitto dall'attuale sindaco di Milano, Pisapia.
"Un vantaggio competitivo - sottolinea - cui tengo moltissimo. E poi basta con le culture del Novecento". Per Boeri infatti né Bersani né Renzi rappresentano "il mondo dinamico e produttivo che si muove non solo nelle grandi città, ma nei distretti industriali, insomma, quelli che sostengono l'export e producono Pil. Sarebbe un peccato se le primarie si riducessero a un duello" tra i due.
"Credo sia importante - aggiunge - rappresentare una terza via" e "mi auguro che tanti altri lo facciano".
Peraltro, "com'è dimostrato, io le primarie le so perdere, altrimenti non avrei accettato di fare l'assessore" dopo essere stato sconfitto dall'attuale sindaco di Milano, Pisapia.
"Un vantaggio competitivo - sottolinea - cui tengo moltissimo. E poi basta con le culture del Novecento". Per Boeri infatti né Bersani né Renzi rappresentano "il mondo dinamico e produttivo che si muove non solo nelle grandi città, ma nei distretti industriali, insomma, quelli che sostengono l'export e producono Pil. Sarebbe un peccato se le primarie si riducessero a un duello" tra i due.