Monti sente Obama. Incontri con Pdl e Pd su lavoro ed Europa

Politica

Pieno sostegno dal presidente degli Stati Uniti e da Napolitano, in vista del summit europeo del 28 giugno. Convocati i partiti di maggioranza per trovare un accordo su una linea comune per i prossimi mesi

Stretto fra le fibrillazioni della maggioranza e i ripetuti 'nein' della Germania che trascinano a fondo le borse europee, Mario Monti è salito al Colle e si è sentito con Barack Obama, ottenendo dal Quirinale e dalla Casa Bianca pieno sostegno sia al tentativo interno di calmare le tensioni nei partiti, sia di strappare passi avanti in Europa per la stabilizzazione dell'Euro.
Nella serata di lunedì 25 giugno ha poi convocato le forze della coalizione che lo sostiene, a cominciare dal Pdl di Silvio Berlusconi, per sondarne gli umori, ma anche per metterli in guardia sulle difficoltà che l'Italia potrebbe incontrare nel cruciale vertice di Bruxelles, in cui è atteso uno show down con Berlino.

Dal Quirinale Monti ha ottenuto un rinnovato sostegno, sia in chiave europea che interna. Il capo dello Stato, come altre volte in passato, si è augurato che l'opera di risanamento e riforma dell'Esecutivo possa proseguire senza intoppi.
Ottenuta la sponda del Colle, il capo del governo ha fissato gli incontri separati con i partiti della maggioranza.
A cominciare dai vertici del Pdl. Li vuole vedere prima del summit di Bruxelles, perché lo ritiene doveroso, ma anche per sondarne gli umori e le reali intenzioni in vista del dibattito parlamentare sulle mozioni di sostegno al governo in Europa e sulla riforma del lavoro, che si appresta ad essere varata definitivamente in Aula.
E per capire fino a che punto rischi l'esecutivo. Le fibrillazioni maggiori, in questi giorni sono arrivate dal partito dell'ex premier. A palazzo Chigi si ha ben presente che il passaggio è stretto: "C'è un certo nervosismo" e le "fibrillazioni sono evidenti", spiega una fonte di governo.

La colazione fissata nella tarda mattinata del 26 giugno con Berlusconi, Alfano e Letta servirà dunque anche a capire se le minacce siano reali. Ma Monti è anche intenzionato a spiegare la delicatezza del momento, quanto sia cruciale il summit europeo, le difficoltà che si troverà davanti e le possibili soluzioni.
Ed anche a smorzare eccessive aspettative, perché se sulla crescita il risultato appare ormai scontato, sulla stabilizzazione dell'euro la strada è ancora lunga.
L'incontro con Pier Luigi Bersani avrà lo stesso obiettivo, perché pur se in misura diversa, anche fra i democrat le fibrillazioni non sono mancate in questi giorni. Mentre con Pier Ferdinando Casini c'è stata una telefonata ed eventualmente l'incontro ci sarà dopo il Consiglio europeo.

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