Il Consiglio comunale rinvia sine die la decisione di conferire il riconoscimento all'autorità religiosa. Pisapia: "Non c'è stato alcun diktat da parte delle autorità cinesi"
E' stata rimandata sine die la decisione del Consiglio comunale di Milano sul conferimento della cittadinanza onoraria al Dalai Lama. L'aula di Palazzo Marino ha infatti approvato la proposta di sospensiva della delibera avanzata in apertura di seduta dal presidente, Basilio Rizzo. In 16 si sono dichiarati favorevoli al rinvio, 12 i contrari e 3 gli astenuti.
La delibera arriva dopo le numerose polemiche nate per le presunte pressioni che le autorità cinesi avrebbero esercitato per evitare il conferimento della cittadinanza all'autorità religiosa, fino a minacciare - secondo alcuni osservatori - di disertare l'Expo 2015.
"Non c'è stato alcun diktat" - Indiscrezioni respinte dal sindaco Pisapia, secondo cui non vi è stato nessun cedimento a un "diktat", ma la consapevolezza di dover trovare un "equilibrio" esprimendo rispetto senza creare inimicizie.
Al contempo, Pisapia ha reso noto che intende, comunque, ricevere ufficialmente il Dalai Lama, nella sua prossima visita a Milano.
"Nessun incontro ufficiale con le autorità cinesi" - Arrivato nel corso di una seduta che aveva visto l'aula spaccarsi, Pisapia ha esordito spiegando di non aver avuto "nessun incontro ufficiale, né telefonico, né con l'ambasciata cinese, né con il ministero degli Esteri, ma di aver incontrato in occasione della cena Italia-Cina il console cinese a Milano"; in quell'occasione, il diplomatico avrebbe riferito al sindaco che "la cittadinanza al Dalai Lama sarebbe stata interpretata come un segnale di inimicizia verso il popolo cinese".
La delibera arriva dopo le numerose polemiche nate per le presunte pressioni che le autorità cinesi avrebbero esercitato per evitare il conferimento della cittadinanza all'autorità religiosa, fino a minacciare - secondo alcuni osservatori - di disertare l'Expo 2015.
"Non c'è stato alcun diktat" - Indiscrezioni respinte dal sindaco Pisapia, secondo cui non vi è stato nessun cedimento a un "diktat", ma la consapevolezza di dover trovare un "equilibrio" esprimendo rispetto senza creare inimicizie.
Al contempo, Pisapia ha reso noto che intende, comunque, ricevere ufficialmente il Dalai Lama, nella sua prossima visita a Milano.
"Nessun incontro ufficiale con le autorità cinesi" - Arrivato nel corso di una seduta che aveva visto l'aula spaccarsi, Pisapia ha esordito spiegando di non aver avuto "nessun incontro ufficiale, né telefonico, né con l'ambasciata cinese, né con il ministero degli Esteri, ma di aver incontrato in occasione della cena Italia-Cina il console cinese a Milano"; in quell'occasione, il diplomatico avrebbe riferito al sindaco che "la cittadinanza al Dalai Lama sarebbe stata interpretata come un segnale di inimicizia verso il popolo cinese".