Fornero: "Sulla questione esodati occorre avere pazienza"
PoliticaIl ministro del Lavoro torna a parlare degli effetti della riforma: "Il problema non è immediato, ma richiede una ricognizione e una individuazione dei criteri per affrontarla. Su questo stiamo lavorando"
Il governo sta lavorando ad una ricognizione e individuazione dei criteri sul numero dei cosiddetti esodati. Per questo, il ministro del Lavoro Elsa Fornero chiede di "avere pazienza". "Una prima stima dell'ufficio tecnico contava 50 mila unità - ha detto in un convegno a Milano - noi li abbiamo portati a 65mila per avere un margine di flessibilità e ci siamo accorti dopo che c'erano altre persone. Per loro - ha sottolineato - il problema non è immediato, ma richiede una ricognizione e una individuazione dei criteri e su questo stiamo lavorando. Chiedo di avere pazienza, perché non riusciamo a tutto fare in tempi brevi".
La riforma - ha spiegato il ministro - va approcciata in maniera pragmatica e dove non funziona si cambia. "E' un metodo seguito da molti Paesi ma da noi è sacrificato dalla logica del partire sempre da capo. Questa è una riforma ad ampio raggio, dobbiamo avere un atteggiamento molto pragmatico". Non serve quindi "una nuova riforma che cambia tutto ma è possibile cambiare le singole norme", ha fatto notare Fornero. "Non pensate che la riforma una volta scritta permetta di dire che il lavoro è stato fatto: la riforma ha uno spirito pragmatico che apre alla possibilità ad una serie di osservazioni di implementazione della norma, senza quindi una nuova riforma che cambi tutto".
La riforma - ha spiegato il ministro - va approcciata in maniera pragmatica e dove non funziona si cambia. "E' un metodo seguito da molti Paesi ma da noi è sacrificato dalla logica del partire sempre da capo. Questa è una riforma ad ampio raggio, dobbiamo avere un atteggiamento molto pragmatico". Non serve quindi "una nuova riforma che cambia tutto ma è possibile cambiare le singole norme", ha fatto notare Fornero. "Non pensate che la riforma una volta scritta permetta di dire che il lavoro è stato fatto: la riforma ha uno spirito pragmatico che apre alla possibilità ad una serie di osservazioni di implementazione della norma, senza quindi una nuova riforma che cambi tutto".