Un emendamento del Guardasigilli in Senato prevede che sia lo Stato a risarcire il cittadino di un eventuale danno, per poi rivalersi sulla retribuzione della toga. La somma trattenuta potrà arrivare alla metà dello stipendio annuale del giudice
Sì alla responsabilità civile dei magistrati, ma prima ci si dovrà rivalere sullo Stato. E' quanto prevede l'emendamento alla legge comunitaria appena depositato dal Guardasigilli Paola Severino in Senato. In sostanza sarà lo Stato a dover risarcire il danno, ma poi potrà poi rivalersi sulla retribuzione del magistrato sino alla metà di quest'ultima su base annuale (attualmente il limite era un terzo).
"Chi ha subito un danno ingiusto per diniego di giustizia ovvero per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario, posto in essere dal magistrato con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue funzioni - si legge nella proposta di legge messa a punto dal Guardasigilli - può agire contro lo Stato per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivano da privazione della libertà personale".
Lo Stato poi deve esercitare l'azione di rivalsa nei confronti del magistrato entro i due anni dal risarcimento. E la misura di questa non può superare la somma pari alla metà di un'annualità dello stipendio, al netto delle trattenute fiscali, percepito dal magistrato al tempo in cui l'azione di risarcimento è stata proposta. Tale limite non si applica al fatto commesso con dolo.
L'esecuzione della rivalsa, quando avviene tramite trattenuta dello stipendio, non può comportare complessivamente il pagamento per rate mensili in misura superiore al terzo dello stipendio netto. Nella norma attualmente in vigore è invece pari ad un quinto.
Viene quindi introdotta l'ipotesi di responsabilità per violazione manifesta del diritto comunitario e, per un allineamento necessario in forza dell'art. 3 della Costituzione, anche per violazione manifesta della legge nazionale. E viene resa esplicitamente obbligatoria la rivalsa, ampliandone conseguentemente il termine e innalzandone i limiti quantitativi.
Alla Camera era stata approvata una versione della legge votata da Pdl e Lega su cui ora interviene, al Senato, l'emendamento del governo.
Commenta con favore l'iniziativa del ministro il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri. "Esprimo vivo apprezzamento per il parere votato dalla Commissione Giustizia del Senato, con il quale è stato riconosciuto e difeso il principio della responsabilità civile dei giudici. Il Pdl non rinuncia a questo principio e resta ovviamente disponibile a confrontarsi nel merito. Per quanto riguarda l'emendamento del ministro Severino lo valuteremo con attenzione".
"Chi ha subito un danno ingiusto per diniego di giustizia ovvero per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario, posto in essere dal magistrato con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue funzioni - si legge nella proposta di legge messa a punto dal Guardasigilli - può agire contro lo Stato per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivano da privazione della libertà personale".
Lo Stato poi deve esercitare l'azione di rivalsa nei confronti del magistrato entro i due anni dal risarcimento. E la misura di questa non può superare la somma pari alla metà di un'annualità dello stipendio, al netto delle trattenute fiscali, percepito dal magistrato al tempo in cui l'azione di risarcimento è stata proposta. Tale limite non si applica al fatto commesso con dolo.
L'esecuzione della rivalsa, quando avviene tramite trattenuta dello stipendio, non può comportare complessivamente il pagamento per rate mensili in misura superiore al terzo dello stipendio netto. Nella norma attualmente in vigore è invece pari ad un quinto.
Viene quindi introdotta l'ipotesi di responsabilità per violazione manifesta del diritto comunitario e, per un allineamento necessario in forza dell'art. 3 della Costituzione, anche per violazione manifesta della legge nazionale. E viene resa esplicitamente obbligatoria la rivalsa, ampliandone conseguentemente il termine e innalzandone i limiti quantitativi.
Alla Camera era stata approvata una versione della legge votata da Pdl e Lega su cui ora interviene, al Senato, l'emendamento del governo.
Commenta con favore l'iniziativa del ministro il capogruppo Pdl al Senato Maurizio Gasparri. "Esprimo vivo apprezzamento per il parere votato dalla Commissione Giustizia del Senato, con il quale è stato riconosciuto e difeso il principio della responsabilità civile dei giudici. Il Pdl non rinuncia a questo principio e resta ovviamente disponibile a confrontarsi nel merito. Per quanto riguarda l'emendamento del ministro Severino lo valuteremo con attenzione".