Lavoro, il Senato approva la riforma. Monti soddisfatto
PoliticaPalazzo Madama dà il via libera al testo che passa ora alla Camera: 231 i senatori a favore, 33 i contrari, 9 gli astenuti. Il premier: “Non cerchiamo il plauso delle categorie ma il bene dei giovani”
Il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro, che passa ora alla Camera. Il testo, spacchettato in quattro emendamenti per evitare un unico e troppo corposo maxi emendamento, ha superato quattro voti di fiducia prima del voto finale.
Hanno votato a favore 231 senatori, contro 33, 9 gli astenuti. Alla votazione ha partecipato anche il premier Mario Monti, che è senatore a vita. Obiettivo dell'esecutivo è che la riforma entri in vigore entro l'estate.
Al termine del voto di Palazzo Madama il premier ha detto ai giornalisti che l'obiettivo del governo con questa riforma non è di cercare "il plauso delle categorie" - sindacati e associazioni datoriali, ognuno per la sua parte scontento delle nuove misure - ma "fare il bene dei giovani", e di essere confortato dalla "valutazione positiva che danno organismi imparziali da ultimo la Commissione europea, ma anche Ocse e Fondo monetario internazionale".
Alla domanda se il testo votato sarà presentato "blindato" alla Camera per la seconda lettura, ha risposto: "A noi interessa il buon esito della riforma. Siamo incoraggiati da questo successo in Senato, che ringrazio per avere lavorato in modo positivo".
Questa riforma del mercato del lavoro - secondo Monti – va vista "nel contesto delle diverse riforme, a cominciare da quella delle pensioni”. Alla domanda se i giovani avranno più occupazione, Monti replica: "Questo è stato uno degli obiettivi essenziali della riforma, ma è anche uno degli obiettivi principali della nostra attività di Governo. Non è facile dare fiducia in un momento di restrizioni e di situazione economica e finanziaria internazionale grave, ma io voglio che i giovani sentano che l'Italia è governata non per cercare il plauso delle diverse categorie, ma per fare il bene dei giovani".
Hanno votato a favore 231 senatori, contro 33, 9 gli astenuti. Alla votazione ha partecipato anche il premier Mario Monti, che è senatore a vita. Obiettivo dell'esecutivo è che la riforma entri in vigore entro l'estate.
Al termine del voto di Palazzo Madama il premier ha detto ai giornalisti che l'obiettivo del governo con questa riforma non è di cercare "il plauso delle categorie" - sindacati e associazioni datoriali, ognuno per la sua parte scontento delle nuove misure - ma "fare il bene dei giovani", e di essere confortato dalla "valutazione positiva che danno organismi imparziali da ultimo la Commissione europea, ma anche Ocse e Fondo monetario internazionale".
Alla domanda se il testo votato sarà presentato "blindato" alla Camera per la seconda lettura, ha risposto: "A noi interessa il buon esito della riforma. Siamo incoraggiati da questo successo in Senato, che ringrazio per avere lavorato in modo positivo".
Questa riforma del mercato del lavoro - secondo Monti – va vista "nel contesto delle diverse riforme, a cominciare da quella delle pensioni”. Alla domanda se i giovani avranno più occupazione, Monti replica: "Questo è stato uno degli obiettivi essenziali della riforma, ma è anche uno degli obiettivi principali della nostra attività di Governo. Non è facile dare fiducia in un momento di restrizioni e di situazione economica e finanziaria internazionale grave, ma io voglio che i giovani sentano che l'Italia è governata non per cercare il plauso delle diverse categorie, ma per fare il bene dei giovani".