Matteo Renzi: "Sfido Bersani a fare nuove primarie"

Politica
Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani
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Il sindaco di Firenze si propone come candidato premier: "Il segretario del Pd non può fondare la sua legittimazione su quelle del 2009". E a destra intanto si muove anche la Santanché: "Se il Pdl fa le primarie mi potrei presentare"

Si agitano le anime dei due principali partiti italiani. Pd e Pdl, uniti al momento nell'appoggio al governo Monti, vedono sempre più vicina la scadenza elettorale, che sia quella anticipata o la fine naturale della legislatura, e nelle fila dei due partiti c'è chi inizia a posizionarsi. E' il caso di Matteo Renzi che, dalla pagine del Corriere della Sera lancia la sua sfida a Bersani: "Chiedo formalmente al segretario del mio partito di convocare le primarie del Pd. Non vorrei che Bersani pensasse di fondare la  propria legittimazione sulle primarie del 2009. Se si vota a marzo del 2013 si facciano le primarie a ottobre o a novembre, senza inventarsi  alibi". Secondo il sindaco di Firenze, "andare a ricercare la sua legittimazione su primarie di tre anni fa, cioè di un'era geologica fa, perché in  politica è cambiato tutto, sarebbe assurdo." Primarie nelle quali Bersani si potrà mettere "in gioco lui, se lo ritiene, ma è ovvio che parteciperanno anche altri. Ognuno con il proprio programma".

Ma Renzi lancia anche un avvertimento a chi potrebbe avere la voglia di cambiare le regole del gioco all'ultimo minuto: "Non si cambiano le regole quando fa comodo e il gioco è in corso. Io (le primarie, ndr) le preferisco di partito, ma se le vogliono di  coalizione bene. Però con le stesse regole con cui sono stati eletti Prodi, Veltroni e Bersani. Non si inventino giochetti strani. Che  siano primarie aperte a tutti".

E se a sinistra si muove Renzi, a destra la più attiva sembra Daniela Santanchè, indicata secondo alcuni sondaggi interni al Pdl, come la più gradita tra i militanti. "Partiamo da un presupposto: e cioè che, secondo me, il candidato premier nel 2013 dovrebbe essere Berlusconi" dice la pasionaria del Pdl sempre al Corriere della Sera, "detto questo, io mi fido così tanto di lui che se poi, al posto suo, indicasse come candidato pizza e fichi, io mi terrei pure pizza e fichi. Tutto questo, naturalmente, se il partito non deciderà invece il percorso delle primarie. A quel punto, ma solo a quel punto, sì, io mi candiderei". Ma la Santanché sta bene attenta evitare uno scontro diretto con il suo segretario: "Non ho nulla contro Alfano - spiega - ma proprio niente niente niente. Solo vorrei sentirmelo dire da Berlusconi che lui è il nostro candidato premier. Tutto qui".

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