Maroni: "Non vogliamo nascondere nulla"
PoliticaIl giorno dopo la serata dell’orgoglio leghista, l’ex ministro va in Procura per rassicurare i magistrati: "Pronti a costituirci parte civile". Belsito: "Per tutti sono il diavolo, ma molti sapevano". VIDEO
Guarda anche:
Bossi: "Mai più parenti nel movimento. Chiedo scusa"
La Lega da Pontida a Belsito: tutte le foto
Scandalo Lega: le accuse dei pm - le intercettazioni - gli aggiornamenti
"Non vogliamo nascondere nulla. Siamo qui per garantire una collaborazione piena e leale per l'accertamento della verità". A dirlo, il giorno dopo la serata dell'orgoglio leghista, è Roberto Maroni entrando in Procura a Mlano, e spiegando di aver chiesto lui l'incontro coi pm che indagano sullo scandalo che ha travolto la Lega. L'ex ministro dell'Interno, al termine dell'incontro con i vertici della procura di Milano ha dato la disponibilità "a fornire" la documentazione che eventualmente verrà richiesta dalla magistratura e ha detto che la Lega è "pronta a costituirsi parte civile".
Nella stessa giornata di mercoledì 11 aprile è stata inoltre aperta la cartella "The Family" sequestrata nell'ufficio di Belsito a Montecitorio. Le carte prelevate dai carabinieri del Noe, su ordine delle procure di Milano e di Napoli, raccontano nei dettagli quello che costituisce il cuore dell'inchiesta, ovvero il presunto uso privatistico del denaro proveniente dalle casse del Carroccio.
L'inchiesta si allarga in Emilia Romagna: 4 indagati - Intanto mentre si allarga l'inchiesta che coinvolge la Lega (in Emilia Romagna ci sarebbero 4 nuovi indagati), sul fronte più strettamente politico, continua l'eco suscitata dalla manifestazione dell'orgoglio leghista. In un post su Facebook, Maroni ha scritto che la vera forza della Lega Nord sono i militanti, che il 10 aprile si sono riuniti a Bergamo in una serata "carica di emozioni e voglia di ripartire" .
Aggiungendo: "Serata carica di emozioni, tanta energia e voglia di ripartire. Grazie a tutti i meravigliosi militanti che hanno riempito la fiera di Bergamo, siete voi la vera forza della Lega!!! Orgoglio leghista", ha scritto Maroni a corredo di una foto con la folla riunita in un’occasione che di fatto ha incoronato l'ex ministro dell'Interno nuovo leader in pectore del partito, dopo le dimissioni da segretario federale di Umberto Bossi.
Dal canto suo la vice presidente del Senato ha detto di non avere intenzione di dimettersi, almeno per ora, assicurando di non aver mai preso soldi dal partito e di poterlo provare. Al Senato, però, dove mercoledì 11 aprile è in corso la discussione generale sul pareggio di bilancio in Costituzione, sta presiedendo Renato Schifani al posto della vicepresidente Rosi Mauro che, secondo quanto si apprende, è nel suo ufficio e sta decidendo sul da farsi.
Tosi: “Nessun complotto” - Nei giorni scorsi, e anche nella serata del 10 aprile, Bossi ha parlato più volte di "un complotto del centralismo romano" per eliminare la Lega. Ma il vecchio leader del Carroccio ha anche chiesto pubblicamente scusa dal palco di Bergamo, dove si sono riuniti migliaia di leghisti armati di scopa per chiedere pulizia nel partito, "perché i danni sono stati fatti da chi porta il mio cognome". "Ho sbagliato a fare entrare i miei figli nella Lega, dovevo fare come ha fatto (Silvio) Berlusconi con i suoi, mandarli a studiare all'estero", ha ribadito. Per il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi non si tratta però di un complotto ai danni del partito. "Non è probabile che si tratti di un complotto", ha detto Tosi intervenendo al programma di La7 "Omnibus". "Si tratta di tre procure che hanno indagato separatamente su vari fronti. Fatalità vuole che siano uscite nel periodo delle elezioni amministrative", ha aggiunto il sindaco.
Calderoli: “Risorse avute sempre devolute a favore del movimento” - Intanto, in una nota, Roberto Calderoli si difende da alcune accuse riportate da la Stampa. "In relazione alle notizie oggi pubblicate da un organo di informazione, che mi vedrebbero promotore di un finanziamento da parte della Lega Nord a favore di un cementificio, preciso che mai ho conosciuto in vita mia né mai ho intrattenuto rapporti con cementifici o titolari di tali attività e che, di conseguenza, mai ho promosso o intermediato alcunché": lo afferma, in una nota, Roberto Calderoli. "La notizia oltre che infondata è veramente ridicola. Non vorrei, di questo passo, trovarmi domani o in un prossimo futuro sui giornali come responsabile d'aver favorito il finanziamento di basi UFO sul pianeta Terra, ipotesi che non sarebbe d'altronde più surreale, falsa e grottesca di quella che mi vede oggi mio malgrado coinvolto". "
Belsito: “Oggi per tutti sono il diavolo, ma nella Lega molti sapevano” - In un’intervista al Secolo XIX l'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito non ci sta ad essere considerato l'unico capro espiatorio. “Nella Lega molti sapevano. Posso chiarire tutto, io ero solo un contabile non ho mai agito per i fatti miei. Oggi per tutti sono il diavolo, io mi tengo la croce e la porto. Ma ho fatto solo il mio lavoro, e sono stato un buon amministratore". Nel colloquio con il quotidiano di Genova, Belsito ha anche detto di non voler entrare nel merito dell'inchiesta: "Ora non voglio parlare di indagini. Prima vogliamo vedere le carte, io e i miei legali, capire quali sono le contestazioni. Poi qualcosa dirò". "Avrei voglia di parlare, di spiegare tutto. Ma c'è un'inchiesta, c'è il lavoro delle procure. Ho l'ordine dal mio avvocato di non aprire bocca, di non parlare di nulla che riguardi le indagini. Parlare in questo momento non ha senso. Per tutti Belsito è il diavolo".
Bossi: "Mai più parenti nel movimento. Chiedo scusa"
La Lega da Pontida a Belsito: tutte le foto
Scandalo Lega: le accuse dei pm - le intercettazioni - gli aggiornamenti
"Non vogliamo nascondere nulla. Siamo qui per garantire una collaborazione piena e leale per l'accertamento della verità". A dirlo, il giorno dopo la serata dell'orgoglio leghista, è Roberto Maroni entrando in Procura a Mlano, e spiegando di aver chiesto lui l'incontro coi pm che indagano sullo scandalo che ha travolto la Lega. L'ex ministro dell'Interno, al termine dell'incontro con i vertici della procura di Milano ha dato la disponibilità "a fornire" la documentazione che eventualmente verrà richiesta dalla magistratura e ha detto che la Lega è "pronta a costituirsi parte civile".
Nella stessa giornata di mercoledì 11 aprile è stata inoltre aperta la cartella "The Family" sequestrata nell'ufficio di Belsito a Montecitorio. Le carte prelevate dai carabinieri del Noe, su ordine delle procure di Milano e di Napoli, raccontano nei dettagli quello che costituisce il cuore dell'inchiesta, ovvero il presunto uso privatistico del denaro proveniente dalle casse del Carroccio.
L'inchiesta si allarga in Emilia Romagna: 4 indagati - Intanto mentre si allarga l'inchiesta che coinvolge la Lega (in Emilia Romagna ci sarebbero 4 nuovi indagati), sul fronte più strettamente politico, continua l'eco suscitata dalla manifestazione dell'orgoglio leghista. In un post su Facebook, Maroni ha scritto che la vera forza della Lega Nord sono i militanti, che il 10 aprile si sono riuniti a Bergamo in una serata "carica di emozioni e voglia di ripartire" .
Aggiungendo: "Serata carica di emozioni, tanta energia e voglia di ripartire. Grazie a tutti i meravigliosi militanti che hanno riempito la fiera di Bergamo, siete voi la vera forza della Lega!!! Orgoglio leghista", ha scritto Maroni a corredo di una foto con la folla riunita in un’occasione che di fatto ha incoronato l'ex ministro dell'Interno nuovo leader in pectore del partito, dopo le dimissioni da segretario federale di Umberto Bossi.
Dal canto suo la vice presidente del Senato ha detto di non avere intenzione di dimettersi, almeno per ora, assicurando di non aver mai preso soldi dal partito e di poterlo provare. Al Senato, però, dove mercoledì 11 aprile è in corso la discussione generale sul pareggio di bilancio in Costituzione, sta presiedendo Renato Schifani al posto della vicepresidente Rosi Mauro che, secondo quanto si apprende, è nel suo ufficio e sta decidendo sul da farsi.
Tosi: “Nessun complotto” - Nei giorni scorsi, e anche nella serata del 10 aprile, Bossi ha parlato più volte di "un complotto del centralismo romano" per eliminare la Lega. Ma il vecchio leader del Carroccio ha anche chiesto pubblicamente scusa dal palco di Bergamo, dove si sono riuniti migliaia di leghisti armati di scopa per chiedere pulizia nel partito, "perché i danni sono stati fatti da chi porta il mio cognome". "Ho sbagliato a fare entrare i miei figli nella Lega, dovevo fare come ha fatto (Silvio) Berlusconi con i suoi, mandarli a studiare all'estero", ha ribadito. Per il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi non si tratta però di un complotto ai danni del partito. "Non è probabile che si tratti di un complotto", ha detto Tosi intervenendo al programma di La7 "Omnibus". "Si tratta di tre procure che hanno indagato separatamente su vari fronti. Fatalità vuole che siano uscite nel periodo delle elezioni amministrative", ha aggiunto il sindaco.
Calderoli: “Risorse avute sempre devolute a favore del movimento” - Intanto, in una nota, Roberto Calderoli si difende da alcune accuse riportate da la Stampa. "In relazione alle notizie oggi pubblicate da un organo di informazione, che mi vedrebbero promotore di un finanziamento da parte della Lega Nord a favore di un cementificio, preciso che mai ho conosciuto in vita mia né mai ho intrattenuto rapporti con cementifici o titolari di tali attività e che, di conseguenza, mai ho promosso o intermediato alcunché": lo afferma, in una nota, Roberto Calderoli. "La notizia oltre che infondata è veramente ridicola. Non vorrei, di questo passo, trovarmi domani o in un prossimo futuro sui giornali come responsabile d'aver favorito il finanziamento di basi UFO sul pianeta Terra, ipotesi che non sarebbe d'altronde più surreale, falsa e grottesca di quella che mi vede oggi mio malgrado coinvolto". "
Belsito: “Oggi per tutti sono il diavolo, ma nella Lega molti sapevano” - In un’intervista al Secolo XIX l'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito non ci sta ad essere considerato l'unico capro espiatorio. “Nella Lega molti sapevano. Posso chiarire tutto, io ero solo un contabile non ho mai agito per i fatti miei. Oggi per tutti sono il diavolo, io mi tengo la croce e la porto. Ma ho fatto solo il mio lavoro, e sono stato un buon amministratore". Nel colloquio con il quotidiano di Genova, Belsito ha anche detto di non voler entrare nel merito dell'inchiesta: "Ora non voglio parlare di indagini. Prima vogliamo vedere le carte, io e i miei legali, capire quali sono le contestazioni. Poi qualcosa dirò". "Avrei voglia di parlare, di spiegare tutto. Ma c'è un'inchiesta, c'è il lavoro delle procure. Ho l'ordine dal mio avvocato di non aprire bocca, di non parlare di nulla che riguardi le indagini. Parlare in questo momento non ha senso. Per tutti Belsito è il diavolo".