Fornero: "Riforma sommersa da discussione su articolo 18"

Politica
Il ministro del Welfare Elsa Fornero

Il ministro del Welfare al congresso dell'Ugl: "Non abbiamo lavorato sotto dettatura ma è stato il frutto di due mesi di discussione". Interviene anche Marchionne: bisogna cambiare, "non c'è alternativa. Nessun Paese ha un sistema come il nostro"

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(in fondo all'articolo tutti i video sulla riforma del lavoro)

Elsa Fornero torna a parlare della discussione sulla riforma del mercato del lavoro, dopo che già nella mattinata di venerdì 30 marzo, lo aveva fatto nel corso della trasmissione radiofonica Radio anch'io. Intervenendo al congresso dell'Ugl, uno dei quattro sindacati che hanno partecipato al tavolo per le riforme a Palazzo Chigi, il ministro per il Welfare, ha spiegato che la riforma del mercato del lavoro non è stata scritta "sotto dettatura" ma è il frutto del dialogo.

Fornero: "Tutta la discussione ridotta a un solo punto"
- Quando abbiamo scritto queste revisioni - ha detto il ministro - non l'abbiamo fatto sotto dettatura di organizzazioni straniere o per compiacere qualcuno che sta all'estero, ma l'abbiamo fatto con due mesi e mezzo di dialogo ed è una riforma complessiva".  "Parlare solo dell'articolo 18 è una grossolana interpretazione di un lavoro fatto tutti insieme, compreso il vostro segretario e la vostra delegazione", ha aggiunto il ministro rivolgendosi alla platea del congresso dell'Ugl. Fornero ha poi espresso un "dispiacere anche personale"  che tutta la discussione sia stata ridotta a un solo tema, "con il solito difetto italiano degli uni contro gli altri. Pochi a favore e quasi tutti contro, ma questo non è il modo di impostare la discussione".

"Il problema dell'Italia è la mancanza di crescita" - Fornero ha quindi illustrato la riforma partendo da un articolo apparso su un settimanale, che 'boccia' la riforma attraverso una serie di domande agli italiani. I vari aspetti bocciati, ha sottolineato il ministro, sono "una parte piccola che però si tiene in piedi con tutto il resto della riforma". "E' stato chiesto a italiani se sono interessati al contrasto alla precarietà che è un punto centrale della riforma? Hanno chiesto della modifica degli ammortizzatori sociali, la cui riforma sposta tutele oggi concentrate su un nucleo di lavoratori e le generalizza cercando di coprire i giovani lavoratori? Hanno chiesto delle politiche attive per l'impiego, per l'occupabilità delle persone?", si è domandato il ministro. "E' stato chiesto delle misure piccole, poche, per l'occupazione delle donne?", ha aggiunto Fornero, sottolineando che "tutto questo, che fa l'80% e più della riforma è stato sommerso" dalla discussione sull'articolo 18.
"Tutto sta insieme e non ha senso isolare un tema, per quanto importante e simbolico, e giudicare il tutto sulla base di quel tema", ha detto il ministro, aggiungendo che "il problema di questo paese è la mancanza di crescita e questa riforma, che si pone in prospettiva la crescita del Paese, va giudicata nel suo insieme".

Fornero: "Nostro obiettivo aumentare l'attratività per gli investitori stranieri"
- Con la riforma del mercato del lavoro il Governo non propone di abbandonare i diritti ma di "ridurre un pochino la blindatura che c'è oggi sul lavoro dipendente a tempo subordinato, per aumentare l'attrattivitàdel nostro paese sotto il profilo degli investimenti" ha spiegato Fornero. ."L'attrattività è doppia - ha aggiunto - : che gli investimenti esteri vengano in Italia e rendere il nostro Paese più appetibile ai capitali esteri è parte degli obiettivi di questa riforma".

Marchionne: "La riforma va fatta, non c'è alternativa" - "Bisogna fare la riforma non c'è alternativa". Sul tema del lavoro è intervenuto anche l'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne. "Mi dica quanti altri Paesi - ha aggiunto - hanno un sistema come il nostro. Nessuno, quindi bisogna cambiarlo. Come lo decide Monti e il suo governo, abbiamo grandissima fiducia in lui come persone e come gestore. Non potevamo avere di meglio, facciamolo gestire". Secondo Marchionne "è stata tradizione del sistema italiano trovare sempre compromessi, ora questo non funziona".

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