Lavoro, Fornero: basta privilegi, più flessibilità in uscita

Politica

Il ministro: l'esecutivo non metterà a disposizione una "paccata di miliardi" se le parti sociali dicono no. Cgil: sugli ammortizzatori non si prevede indennità per chi non ne ha diritto e si riduce la copertura per chi ce l'ha. Cisl: tavolo a rischio

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(in fondo all'articolo tutti i video sulla riforma del lavoro)

Prosegue in salita la trattativa per la riforma del mercato del lavoro. Il ministro Fornero vorrebbe accelerare i tempi e chiede maggiore flessibilità in entrata e in uscita. Ma è proprio su mobilità e ammortizzatori sociali (e relativa copertura finanziaria) che Raffaele Bonanni (Cisl) minaccia di far saltare il tavolo delle trattative. Susanna Camusso (Cgil) sostiene poi che l'ipotesi del governo "riduce le coperture temporali senza che si arrivi ad un sistema universale" (video). Sempre dal leader della Cgil è arrivata anche una risposta sulla tempistica della riforma: "Tempi stretti su lavoro? Dipende dal merito. Non è che siccome c'è una data quel giorno lì qualunque cosa ci sia va bene". Per il 19 marzo, intanto, è previsto un ulteriore incontro con il premier Monti.

Fornero: no a una "paccata di miliardi" - "Ho pensato a un nuovo mercato del lavoro con maggiore facilità in entrata e un po' più di facilità in uscita", ha detto il ministro Fonero. I sindacati hanno anche lamentato la scarsa trasparenza su come tale nuovo sistema verrebbe finanziato. "Le risorse sono una funzione dell'accordo. Se c'è un accordo più avanzato, mi impegno a trovare risorse più adeguate per fare in modo che questo meccanismo degli ammortizzatori funzioni abbastanza bene. E' chiaro che se si comincia con il dire no, perché noi dovremmo mettere lì una paccata di miliardi e poi dire 'voi diteci di si'?", ha detto il ministro. Che poi ha precisato: "Occorre smantellare le protezioni  che si sono costituite, che si sono stratificate profondamente,  motivate apparentemente da buonissimi principi ma con implicazioni di  conservatorismo molto forti, fino alla difesa di privilegi". Il mercato del lavoro, spiega il ministro, deve essere dinamico dove per dinamismo si intende una relativa facilità in entrata e una relativa maggiore facilità in uscita ma non verso la pensione che con la riforma non è più possibile".

Bersani: nessuno ha visto "paccata" di miliardi -
"Non ero al tavolo" sul lavoro con il governo. "Però nessuno mi ha riferito di aver visto una paccata di miliardi. Forse si sono dimenticati di dirmelo". Così il segretario Pd, Pier Luigi Bersani, ha ironizzato sulle parole del ministro del Welfare Elsa Fornero.

Bonanni: "Servono sussidi più lunghi" - La Cisl chiede al Governo di cambiare la propria posizione sugli ammortizzatori sociali perché in tempo di crisi è necessaria una durata più lunga per i sussidi di disoccupazione. "L'innalzamento dell'età di uscita e la crisi - scrive il segretario generale del sindacato, Raffaele Bonanni su Twitter - dovrebbero consigliare più mobilità (al momento la mobilità per i licenziamenti collettivi dura due anni, ndr) e non il dimezzamento di tempi e di copertura economica. Il governo cambi". Da Bonanni è arrivato anche un monito all'esecutivo sulla mobilità: "Il Governo deve stare attento, perché dopo la vicenda delle pensioni, se salta anche questo tavolo c'é una cesura non facile", ha detto.

Rete imprese Italia: "Senza modifiche non firmeremo" -
"L'aggravio di costi previsto dalla riforma del lavoro presentata dal governo è inaccettabile per le  imprese. Se non ci saranno modifiche sostanziali, non firmeremo l'accordo". Lo afferma in una nota Marco Venturi, presidente di Rete  Imprese Italia. "La riforma colpisce pesantemente le aziende del  terziario, dell'artigianato, del turismo e dell'impresa diffusa, che  coprono il 54% del totale dell'occupazione nel settore privato  -continua Venturi-. Gli unici settori che hanno garantito posti di  lavoro durante la crisi, ma anche quelli che piu' verranno penalizzati dalla riforma del lavoro proposta dall'esecutivo".

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