Sentenza Dell'Utri, Berlusconi: "19 anni di gogna mediatica"

Politica
Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi

Il Pdl all'attacco dei giudici. Dal Friuli Venezia Giulia Alfano sostiene che "la magistratura è divisa in partiti che per eufemismo si chiamano correnti", mentre l'ex premier torna sul caso del senatore

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Si rialza la tensione tra il Pdl e il mondo della giustizia,dopo la sentenza della Cassazione che ha chiesto la riapertura del processo per Marcello dell'Utri. Sul tema sono infatti intervenuti, nella stessa giornata, sia Silvio Berlusconi che Angelino Alfano.

Alfano: "Una volta dicevano che le sentenze non si commentano"
- Parlando all'assemblea del coordinamento degli eletti in Friuli Venezia Giulia, il segretario del Pdl ha voluto rispondere alle interviste di Antonio Ingroia e Giancarlo Caselli, entrambi fortemente critici verso la sentenza della Cassazione.
"Quando le sentenze erano di loro gradimento, dicevano che le sentenze non si commentano" ha ironizzato Alfano, aggiungendo che "la magistratura è divisa in partiti che per eufemismo si chiamano correnti, ma correnti che fanno congressi e che hanno iscritti". Sulla stessa lunghezza d'onda Silvio Berlusconi che, commentando la sentenza su Dell'Utri, ha parlato di "diciannove anni di sofferenza e di gogna, una cosa incredibile".

Caselli: "Ferito non me ma Giovanni Falcone" - Ingroia al Fatto Quotidiano aveva dichiarato: "Spero che questa sentenza non si trasformi nel colpo di spugna finale al metodo Falcone, perché da due decenni siamo testimoni in un'instancabile opera di demolizione del lavoro della magistratura siciliana, iniziato dal pool antimafia di Falcone e Borsellino e proseguito dopo la loro morte", aggiungendo però di essere poco sorpreso dalla sentenza "conoscendo la cultura della prova del presidente Grassi, che è completamente lontana dalla mia".
Per Giancarlo Caselli, che ha parlato a La Repubblica, "la requisitoria del sostituto procuratore generale della Cassazione non ha ferito me ma Giovanni Falcone che ha teorizzato e concretizzato nei maxiprocessi il concorso esterno in associazione mafiosa".

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