Balduzzi: "La frase di Riccardi? C'è stata una forzatura"

Politica

"Ero lì, so cosa ha detto". Il ministro della Salute a SkyTG24 dopo la polemica per la frase del collega che sul forfait di Alfano a Monti avrebbe detto: "Questo modo di fare politica mi fa schifo". Ma 46 senatori del Pdl chiedono la sfiducia invididuale

"Il ministro Riccardi stava conversando con me, e dunque so che cosa ha detto. Qualche cosa che è stata riportata mi pare davvero molto forzata". Così il  ministro della Salute Renato Balduzzi, durante un'intervista a SkyTG24, commenta le polemiche scoppiate mercoledì 7 marzo su alcune affermazioni del ministro della Cooperazione, Andrea Riccardi, dopo l'annullamento del vertice fra il premier Mario Monti e i segretari di Pdl, Pd e Udc.
Quelli del Pdl "vogliono solo strumentalizzare: è la cosa che più mi fa schifo del fare politica", "ma quei tempi lì sono finiti”, avrebbe detto il ministro Riccardi in una conversazione con alcuni colleghi e intercettata dai giornalisti.
Intanto da alcuni senatori del Pdl è partita una raccolta firme per chiedere una mozione di sfiducia individuale.

Balduzzi: ricostruire legame politica-cittadini - Alla domanda se è così difficile un rapporto fra partiti e governo tecnico, Balduzzi riflette sul fatto che questo momento storico può essere un'occasione per rinsaldare il rapporto fra politica e cittadini.
"Certamente - aggiunge Balduzzi - in positivo si può dire che questi mesi sono importantissimi per la politica italiana, per il mondo dei partiti, per ricostruire un legame forte con tutti i cittadini. Perché una democrazia costituzionale come la nostra - osserva il responsabile del dicastero di Lungotevere Ripa - vive e può essere forte attraverso un rapporto buono e di fiducia tra mondo della politica e cittadini. Questo probabilmente è da ricostruire, e l'auspicio è che tutte le forze politiche riescano a cogliere fino in fondo questa opportunità".

Il caso scoppiato mercoledì e le scuse di Riccardi
- Una polemica nata con una fiammata, attraverso uno scambio di battute tra il ministro Riccardi e alcuni colleghi sulla decisione di Angelino Alfano di disertare il vertice dei segretari con Monti; scambio “rubato” dai giornalisti presenti e subito rilanciato dalle agenzie, alimentando il “caso”. Tant’è che lo stesso Riccardi ha dovuto velocemente spegnere con una precisazione ed aperte scuse al segretario del Pdl.
Ironia della sorte, il tutto è avvenuto a pochi passi dal premier Mario Monti e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, riuniti a palazzo Giustiniani per la presentazione di una mostra sui rapporti tra Stato e Chiesa. Ma mentre anche gli altri ministri, tra cui Paola Severino, chiudevano l'incidente la polemica continuava a montare. "Se al Ministro Riccardi facciamo schifo può benissimo prendere definitivamente le distanze da noi dimettendosi", ha replicato immediatamente il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto. Analoga richiesta da Maurizio Gasparri: “Riccardi smentisca le parole inaccettabili attribuitegli stasera o si dimetta".
Inevitabili, rapide e precise le scuse del fondatore della Comunità di Sant'Egidio chiudono, almeno parzialmente, il caso. Come conferma lo stesso Gasparri: "Le scuse sono apprezzabili. Non è stata una bella affermazione, sulle dimissioni valuteremo".

Mozione di sfiducia
- Intanto però da alcuni senatori del Pdl è partito una richiesta di sfiducia invididuale per Riccardi. A lanciarla, l'ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma, seguito da 45 suoi colleghi che hanno firmato la richiesta. Da parte di Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello è arrivata però una richiesta di mediazione

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