Nasce "Forza Lecco". Pdl a rischio scissioni?
PoliticaI berlusconiani della provincia lombarda vicini a Michela Vittoria Brambilla disertano il congresso locale e rispolverano le insegne forziste, per denunciare lo strapotere degli ex An. Ma i malumori sono diffusi e rischiano di emergere altri 'dissidenti'
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di Serenella Mattera
Il nome, “Forza Lecco”, si presta a facili ironie. Ed è diventato vero e proprio tormentone su Twitter. Ma l’associazione fondata nella provincia lombarda dai berlusconiani vicini a Michela Vittoria Brambilla, potrebbe rivelarsi una scintilla pericolosa, capace di far deflagrare diversi focolai di insofferenza nel Popolo della libertà. E di allargare la frattura tuttora esistente in diverse realtà tra gli ex di Forza Italia, nostalgici dello ‘spirito del ’94’, e gli ex di Alleanza nazionale, che aspirano a portare ‘più a destra’ il partito.
L’aventino berlusconiano – Domenica 11 marzo è convocato a Lecco il congresso locale del Popolo della libertà, chiamato ad eleggere il nuovo coordinatore provinciale. Mauro Piazza, sostenuto da ex An, ciellini e anche alcuni ex forzisti, è il candidato forte. O meglio, candidato unico, da quando qualche giorno fa sul quotidiano La provincia di Lecco, l’unico sfidante accreditato, Massimo Sesana, vicino a Michela Vittoria Brambilla, ha annunciato il suo ‘aventino’: non parteciperà al congresso e con lui diserteranno una cinquantina di pidiellini ‘berlusconiani’. Che, a sottolineare il dissenso, l’11 marzo, mentre gli altri voteranno il coordinatore, presenteranno la loro nuova associazione: ‘Forza Lecco’. Non è una scissione, assicurano gli interessati. Che restano nel Pdl, ma dall’interno vogliono denunciare “lo sbilanciamento attuale del partito verso An”. E cercano perciò di rilanciare il “progetto politico di Silvio Berlusconi” nel quale “si riconoscono”, ridando vigore a “l’anima di Forza Italia”. Insomma, evocano quel ritorno al ’94 delle grandi speranze, che a certi forzisti è rimasto nel cuore. Soprattutto a quelli che la convivenza dentro il Pdl con gli ex An non sono mai riusciti a digerirla.
Ma non c’è da preoccuparsi, secondo il futuro coordinatore lecchese Mauro Piazza: “E’ come se in una partita, la squadra che sa di perdere scegliesse di uscire dal campo portandosi via anche il pallone”, assicura. Niente di più.
Le anime pidielline – Pensare che appena qualche giorno fa, il 3 marzo, dal palco del congresso di Milano, Silvio Berlusconi proclamava che nel Popolo della libertà “non ci sono sommovimenti o correnti”. Ma ecco che subito un gruppo di berlusconiani sembra smentirlo. Dando il la a quello che, a meno di uno stop dello stesso Cavaliere, rischia di trasformarsi in una epidemia forzitaliota, con la nascita di associazioni “Forza …”, in tutta la penisola. La prova? Mentre Michela Vittoria Brambilla, impegnata in una campagna animalista, sull’affaire di Lecco al momento tace, sulla sua pagina Facebook compare un messaggio dei Promotori della libertà del Veneto. A scrivere è Alessio Zanon, esponente del movimento pidiellino fondato dalla stessa Brambilla, che, sotto la foto di una enorme bandiera di Forza Italia, scrive: “Anche in Veneto siamo pronti con un movimento nuovo all’interno del Pdl, ispirato a Forza Italia e senza ex… sempre con Silvio e solo noi!”.
Ma più in generale, al di là delle possibili scissioni, i congressi locali del Pdl continuano a portare a galla i segni di una ancora complicata convivenza tra ex aennini ed ex forzisti. Con i primi, insofferenti verso il pericolo di ‘deriva al centro’ del partito, in grado di far valere sul territorio il loro tradizionale radicamento.
Come nella lombarda Pavia, dove a sorpresa ha vinto il congresso provinciale Carlo Nola, proveniente da An. Che ha battuto con il 56% contro il 44% di preferenze (2.062 a 1.566 voti), Marco Bellaviti, coordinatore uscente sostenuto dall’ex forzista Giancarlo Abelli, deputato del Pdl e potente ex assessore alla Sanità della Regione. A Varese invece, secondo le previsioni, il nuovo coordinatore provinciale è Lara Comi, eurodeputata vicina a Berlusconi e sostenuta da un’ampia fetta di partito. Ma ha ottenuto una buona affermazione lo sfidante, Giuseppe Taldone, sostenuto dall’ala ex An vicina a Ignazio La Russa: con i suoi 818 voti, contro i 1.383 della Comi, ha ottenuto un 37,16% al di sopra delle aspettative.
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Il nome, “Forza Lecco”, si presta a facili ironie. Ed è diventato vero e proprio tormentone su Twitter. Ma l’associazione fondata nella provincia lombarda dai berlusconiani vicini a Michela Vittoria Brambilla, potrebbe rivelarsi una scintilla pericolosa, capace di far deflagrare diversi focolai di insofferenza nel Popolo della libertà. E di allargare la frattura tuttora esistente in diverse realtà tra gli ex di Forza Italia, nostalgici dello ‘spirito del ’94’, e gli ex di Alleanza nazionale, che aspirano a portare ‘più a destra’ il partito.
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Ma non c’è da preoccuparsi, secondo il futuro coordinatore lecchese Mauro Piazza: “E’ come se in una partita, la squadra che sa di perdere scegliesse di uscire dal campo portandosi via anche il pallone”, assicura. Niente di più.
Le anime pidielline – Pensare che appena qualche giorno fa, il 3 marzo, dal palco del congresso di Milano, Silvio Berlusconi proclamava che nel Popolo della libertà “non ci sono sommovimenti o correnti”. Ma ecco che subito un gruppo di berlusconiani sembra smentirlo. Dando il la a quello che, a meno di uno stop dello stesso Cavaliere, rischia di trasformarsi in una epidemia forzitaliota, con la nascita di associazioni “Forza …”, in tutta la penisola. La prova? Mentre Michela Vittoria Brambilla, impegnata in una campagna animalista, sull’affaire di Lecco al momento tace, sulla sua pagina Facebook compare un messaggio dei Promotori della libertà del Veneto. A scrivere è Alessio Zanon, esponente del movimento pidiellino fondato dalla stessa Brambilla, che, sotto la foto di una enorme bandiera di Forza Italia, scrive: “Anche in Veneto siamo pronti con un movimento nuovo all’interno del Pdl, ispirato a Forza Italia e senza ex… sempre con Silvio e solo noi!”.
Ma più in generale, al di là delle possibili scissioni, i congressi locali del Pdl continuano a portare a galla i segni di una ancora complicata convivenza tra ex aennini ed ex forzisti. Con i primi, insofferenti verso il pericolo di ‘deriva al centro’ del partito, in grado di far valere sul territorio il loro tradizionale radicamento.
Come nella lombarda Pavia, dove a sorpresa ha vinto il congresso provinciale Carlo Nola, proveniente da An. Che ha battuto con il 56% contro il 44% di preferenze (2.062 a 1.566 voti), Marco Bellaviti, coordinatore uscente sostenuto dall’ex forzista Giancarlo Abelli, deputato del Pdl e potente ex assessore alla Sanità della Regione. A Varese invece, secondo le previsioni, il nuovo coordinatore provinciale è Lara Comi, eurodeputata vicina a Berlusconi e sostenuta da un’ampia fetta di partito. Ma ha ottenuto una buona affermazione lo sfidante, Giuseppe Taldone, sostenuto dall’ala ex An vicina a Ignazio La Russa: con i suoi 818 voti, contro i 1.383 della Comi, ha ottenuto un 37,16% al di sopra delle aspettative.