Il Cavaliere conferma l'appoggio del Pdl all'esecutivo e l'intenzione di non voler correre come premier alle prossime elezioni. E sulla riforma del mercato del lavoro dice: "L'articolo 18 non sia più un tabù. Avanti con le riforme"
Guarda anche:
L'Italia che lotta per non perdere il lavoro
Lavoro, la Fiom sciopera contro l'articolo 18
Silvio Berlusconi conferma il sostegno "leale" al governo Monti e lo incoraggia a procedere sulla strada delle riforme. Dell'attuale presidente del Consiglio, in un'intervista all'agenzia di stampa spagnola Efe, Berlusconi dice: "Conosco bene la sua serietà e competenza, e gli sono al fianco con lealtà. In questo momento dobbiamo tutti lavorare nell'esclusivo interesse dell'Italia. Anzi, lo incoraggio a portare a termine il lavoro iniziato e ad affrontare senza esitazioni tutte le misure necessarie per liberarci dalle incrostazioni strutturali e burocratiche che ostacolano la crescita".
"Nel 2013 sarò solo un parlamentare" - Berlusconi si chiama poi fuori dalla corsa per la presidenza del consiglio nel 2013. "Mi presenterò per il Parlamento - dichiara - ma non mi candiderò alla presidenza del Consiglio".
Il partito, assicura, è in buone mani. "Il Pdl ha eletto all'unanimità come segretario Angelino Alfano, un giovane bravissimo che ha 35 anni meno di me. Tutta la mia generazione deve fare un passo indietro e lasciare spazio ai più giovani. Io avrò un ruolo da padre fondatore".
"Darò il mio contributo alla campagna elettorale quando la parentesi del governo tecnico si chiuderà e quando riprenderà il corso normale della democrazia. Ripeto: non è mia intenzione candidarmi per la sesta volta a fare il presidente del Consiglio. Questo non significa che verrà meno il mio impegno, in altri modi e forme, per realizzare il traguardo che continuo a coltivare - conclude Berlusconi- di un'Italia veramente democratica e libera".
"L'articolo 18 non può essere un tabù" - L'ex premier parla inoltre della modifica dell'articolo 18 e del progetto di riforma del mercato del lavoro: non è un tabù, spiega, e si fa bene e metterlo in discussione. "Monti si trova nella posizione ideale per realizzare le riforme che il mio esecutivo aveva avviato senza poterle portare a termine, anche per la riluttanza dei partner della nostra coalizione".
"Spero che riesca a rendere più flessibile il mercato del lavoro - ha aggiunto il presidente del Pdl, intervistato da Carmen Postigo - e a realizzare un'effettiva libertà di concorrenza per restituire competitività all'Italia. E potrà contare per le riforme sulla leale collaborazione del Pdl e mia personale".
Uno di questi cambiamenti attesi è la modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. "Se ne deve poter discutere. L'articolo 18 - ha sottolineato l'ex presidente del Consiglio- non può essere un tabù. A suo tempo noi proponemmo di modificarlo almeno per i nuovi assunti, ma la reazione, soprattutto dei sindacati, fu furibonda. Alla fine quest'idea è tornata. Produttività, crescita e occupazione, così come la fiducia dei mercati e degli investitori internazionali, dipendono in gran parte dalla riforma del nostro sistema di relazioni lavorative".
L'Italia che lotta per non perdere il lavoro
Lavoro, la Fiom sciopera contro l'articolo 18
Silvio Berlusconi conferma il sostegno "leale" al governo Monti e lo incoraggia a procedere sulla strada delle riforme. Dell'attuale presidente del Consiglio, in un'intervista all'agenzia di stampa spagnola Efe, Berlusconi dice: "Conosco bene la sua serietà e competenza, e gli sono al fianco con lealtà. In questo momento dobbiamo tutti lavorare nell'esclusivo interesse dell'Italia. Anzi, lo incoraggio a portare a termine il lavoro iniziato e ad affrontare senza esitazioni tutte le misure necessarie per liberarci dalle incrostazioni strutturali e burocratiche che ostacolano la crescita".
"Nel 2013 sarò solo un parlamentare" - Berlusconi si chiama poi fuori dalla corsa per la presidenza del consiglio nel 2013. "Mi presenterò per il Parlamento - dichiara - ma non mi candiderò alla presidenza del Consiglio".
Il partito, assicura, è in buone mani. "Il Pdl ha eletto all'unanimità come segretario Angelino Alfano, un giovane bravissimo che ha 35 anni meno di me. Tutta la mia generazione deve fare un passo indietro e lasciare spazio ai più giovani. Io avrò un ruolo da padre fondatore".
"Darò il mio contributo alla campagna elettorale quando la parentesi del governo tecnico si chiuderà e quando riprenderà il corso normale della democrazia. Ripeto: non è mia intenzione candidarmi per la sesta volta a fare il presidente del Consiglio. Questo non significa che verrà meno il mio impegno, in altri modi e forme, per realizzare il traguardo che continuo a coltivare - conclude Berlusconi- di un'Italia veramente democratica e libera".
"L'articolo 18 non può essere un tabù" - L'ex premier parla inoltre della modifica dell'articolo 18 e del progetto di riforma del mercato del lavoro: non è un tabù, spiega, e si fa bene e metterlo in discussione. "Monti si trova nella posizione ideale per realizzare le riforme che il mio esecutivo aveva avviato senza poterle portare a termine, anche per la riluttanza dei partner della nostra coalizione".
"Spero che riesca a rendere più flessibile il mercato del lavoro - ha aggiunto il presidente del Pdl, intervistato da Carmen Postigo - e a realizzare un'effettiva libertà di concorrenza per restituire competitività all'Italia. E potrà contare per le riforme sulla leale collaborazione del Pdl e mia personale".
Uno di questi cambiamenti attesi è la modifica dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. "Se ne deve poter discutere. L'articolo 18 - ha sottolineato l'ex presidente del Consiglio- non può essere un tabù. A suo tempo noi proponemmo di modificarlo almeno per i nuovi assunti, ma la reazione, soprattutto dei sindacati, fu furibonda. Alla fine quest'idea è tornata. Produttività, crescita e occupazione, così come la fiducia dei mercati e degli investitori internazionali, dipendono in gran parte dalla riforma del nostro sistema di relazioni lavorative".