Il ministro Giarda, tra le urla dei leghisti, interviene alla Camera sul decreto legge. Contrari anche i deputati dell’Italia dei Valori. Il Guardasigilli Severino: “Nessun delinquente pericoloso sarà lasciato libero per strada”. IL VIDEO
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Il governo ha posto la questione di fiducia sul decreto legge “svuota carceri”. Lo ha annunciato alla Camera il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda. Dai banchi della Lega si sono alzati cori contro la decisione. Il ministro ha fatto fatica a parlare, interrotto da slogan come “Vergogna! Vergogna!”. Ma a protestare sono stati anche i deputati dell’Idv. Montecitorio voterà sulla fiducia giovedì 9 febbraio alle 12. Il voto finale sul provvedimento si terrà nel pomeriggio di martedì 14 febbraio.
La decisione di porre la fiducia sul decreto arriva nello stesso giorno in cui il premier Mario Monti ha incontrato i vertici dell’Anm e si è impegnato a studiare delle modifiche riguardo alla norma, proposta dalla Lega e votata alla Camera il 2 febbraio scorso, sulla responsabilità civile diretta dei giudici.
Le reazioni di Lega e Idv. Il decreto “svuota carceri”, con misure urgenti per favorire la riduzione del numero delle persone recluse nelle prigioni, scade il 20 febbraio. Sul provvedimento pendevano circa 500 emendamenti della Lega, che praticava ostruzionismo. Ieri, martedì 7 febbraio, gli interventi dei deputati del Carroccio si erano susseguiti per tutta la serata e la discussione generale era stata sospesa poco prima di mezzanotte.
"La richiesta di fiducia posta dal governo è vergognosa. Con una maggioranza di oltre cinquecento deputati l'esecutivo non è in grado di far funzionare il Parlamento ed è costretto a mettere la fiducia per non scoprire le problematiche interne", attacca il vicepresidente dei deputati della Lega Nord, Maurizio Fugatti. "L'ennesima fiducia posta da un governo tecnico che ha esautorato il Parlamento. E pensare che prima si gridava subito allo scandalo... Noi siamo nettamente contrari perché siamo per la certezza della pena", aggiunge il capogruppo della Lega alla Camera, Paolo Dozzo. "Mettono la fiducia e se ne vanno! Siamo meno di merde! Minus quam merdam! – è lo sfogo del deputato del Pdl Maurizio Bianconi – Quattro provvedimenti, quattro fiducie e Napolitano non dice niente".
Anche l’Idv ha annunciato che voterà contro la fiducia posta dal governo. Il decreto “svuota carceri” è un intervento "tampone che non risolve il problema del sovraffollamento delle nostre prigioni. Ottiene solo di fare uscire di galera i delinquenti", sostiene il capogruppo dell’Italia dei Valori, Massimo Donadi. E Fabio Evangelisti, suo collega di partito, aggiunge: “Sono state chieste troppe fiducie, siete sulla stessa media del governo Berlusconi con la differenza che questo governo non è politico e quindi deve essere quanto mai attento alle esigenze del Parlamento e dei deputati”.
Il Guardasigilli Severino. Uscendo dalla Camera ha parlato anche il ministro della Giustizia, Paola Severino. "Nessun delinquente pericoloso sarà lasciato libero di circolare per le strade italiane e ci tengo molto a rassicurare di questo l'opinione pubblica", ha detto riferendosi in particolare ai temuti effetti della detenzione domiciliare per i fermati in flagranza in attesa di giudizio per direttissima. In proposito il ministro ha ribadito che il provvedimento "offre al magistrato la possibilità di agire su tre diverse alternative nell'utilizzo della misura cautelare: la detenzione domiciliare, quella nelle strutture idonee in utilizzo alle forze dell'ordine e, in ultima ipotesi, il carcere". Il Guardasigilli ha anche sottolineato che il decreto ha ridotto da 96 a 48 ore "il tempo che deve intercorrere dal momento del fermo a quello della convalida della detenzione". E sulla questione della fiducia Paola Severino ha concluso: “Era una necessità, vi erano circa 600 emendamenti della Lega che aveva pienamente annunciato la sua attività ostruzionistica".
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La decisione di porre la fiducia sul decreto arriva nello stesso giorno in cui il premier Mario Monti ha incontrato i vertici dell’Anm e si è impegnato a studiare delle modifiche riguardo alla norma, proposta dalla Lega e votata alla Camera il 2 febbraio scorso, sulla responsabilità civile diretta dei giudici.
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