Dopo il comizio di Varese, che ha sancito la pace tra il Senatur e Maroni, l’ex ministro nega che ci sia stato un passaggio di consegne. E sul cerchio magico dice: "Sono persone di cui il nostro leader si fida, non credo che impediscano il cambiamento"
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Nessun passaggio di consegne nella Lega. Parola di Roberto Castelli. Dopo il comizio di Varese, con la pace ritrovata tra Umberto Bossi e Roberto Maroni, si cerca di capire quali possano essere le prossime mosse all’interno del Carroccio.
Ma l’ex ministro Castelli, storico dirigente di via Bellerio, ribadisce: “Bossi resta per tutti noi il capo carismatico”. Ospite di un “Caffè con…” su SkyTG24, Castelli riferisce di aver sentito “molti militanti entusiasti per quello che è accaduto a Varese”.
Sul cosiddetto “cerchio magico”, l’asse di fedelissimi che ruota intorno al Senatur, afferma: “Non so chi abbia inventato questa dizione che evoca un certo fascino. Forse è quel cerchio di persone che stanno più vicine a Bossi. Ognuno di noi ha un cerchio magico. Ma che quel gruppo impedisca un cambiamento non credo proprio, sono solo persone di cui Bossi si fida”.
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