De Magistris cambia manager dei rifiuti. Proteste sul web

Politica
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris alla guida di un camion dei rifiuti della municipalizzata Asia
de_magistris_rifiuti

Polemiche dopo la sostituzione di Raphael Rossi alla guida della municipalizzata napoletana. Il tecnico "anticorruzione", sostituito dal battagliero direttore campano di Legambiente, resta nella squadra di De Magistris

Guarda anche:
Napoli, un torinese contro i rifiuti: "Qui 2+2 non fa 4"
Clini: "I rifiuti a Napoli? Al momento nessuna emergenza"
De Magistris parte dai rifiuti. E annuncia una "rivoluzione"


di Serenella Mattera

Dimissionato, dopo soli sei mesi. Raphael Rossi, uomo simbolo dell’era De Magistris a Napoli, volto pulito della battaglia sul fronte rifiuti, lascia la guida dell’Asia, la municipalizzata incaricata dello smaltimento. E su Facebook e Twitter parte la protesta di chi pretende di sapere “perché”. E lo chiede al sindaco, che ha disposto la sostituzione, ma una ragione convincente non l’ha fornita. Con somma delusione di chi Luigi De Magistris lo ha sostenuto nel nome della sua ‘rivoluzione arancione’, ma adesso sulle bacheche Web arriva a definirlo “più fumoso di Craxi ai tempi che furono”.

Le dimissioni – La notizia irrompe con un fulmine a ciel sereno il 30 dicembre: Raphael Rossi, giovane tecnico torinese paladino della lotta alla corruzione nel business dei rifiuti, con il nuovo anno lascia il posto di presidente della municipalizzata napoletana Asia. “Il ruolo di Rossi era fondamentale in prima linea nei primi sei mesi per rompere il sistema, per rilanciare la differenziata e fare la rivoluzione ambientale – annuncia il sindaco De Magistris - Tutto questo è stato avviato e lui ha fatto un ottimo lavoro, ma adesso si può dedicare anche ad altro”.

La conferenza stampa - Si levano subito le proteste di chi sostiene Rossi dai tempi delle battaglie torinesi. Non si capiscono le ragioni dello strappo. Ma si attende una risposta nella conferenza stampa convocata per il 2 gennaio. De Magistris e Rossi siedono fianco a fianco. Parlano per più di un’ora esaltando i risultati dei primi sei mesi di gestione ed entrambi confermano che il tecnico torinese continuerà a lavorare nella squadra del sindaco (sarà tra l’altro presidente dell’Osservatorio Rifiuti 2020). Ma sulle ragioni che hanno spinto l’ex pm ad accettare le dimissioni presentate come prassi da Rossi alla fine dell’anno, non viene spiegato molto di più. E lo stesso manager non nasconde che la decisione di De Magistris sia stata per lui un’amara sorpresa: “Purtroppo qualche giorno fa, quando ho preso alcuni impegni - dice - non sapevo che non avrei più ricoperto il mio incarico”.
Ma perché la sostituzione? Si è scritto sui giornali napoletani di una concentrazione di poteri nelle mani di Rossi considerata troppo forte da parte di alcuni. E il quotidiano La Repubblica racconta la rottura sulla vicenda dell’assunzione di 23 dipendenti di un consorzio ‘fantasma’: il Comune, su pressione anche di partiti e sindacati, avrebbe voluto assorbirli in Asia, ma Rossi si è opposto.
Nella conferenza stampa, però, nessun dissidio o attrito viene confermato. E De Magistris parla di un più generale rimescolamento in una “squadra che si muove a seconda delle esigenze”. Ma quando si alza senza rispondere alle domande dei giornalisti, un’attivista, Maria Muscarà, esplode: “Dopo che avete parlato per un’ora, le spiace dirci perché Rossi se ne va da Asia? Perché non deve più occuparsi di rifiuti mentre lei ci ha fatto credere, e tutti abbiamo creduto, che eravamo sulla strada giusta?”. De Magistris replica allora alle domande. Ma non fornisce ancora, protestano in molti sul Web, una spiegazione esaustiva.

Le proteste – “Caro sindaco, non mi hai convinto!”, scrive Mario sulla bacheca di De Magistris, tra le decine di messaggi che via Facebook e Twitter chiedono un chiarimento definitivo sui motivi della rimozione di un personaggio, come Rossi, che ha molto seguito sulla Rete e i social network. Quello stesso ‘popolo’ che ha guidato la carica per l’elezione dell’ex pm a sindaco di Napoli e ora non nasconde il disappunto: “De Magistris mi sembra sempre più un politico come tanti, bravissimo come oratore, ma nei fatti…”, “è stato eletto per essere uno che parlava chiaro e invece adesso ha un atteggiamento populista e gigione…”, “…resta la grande delusione di chi aveva creduto in De Magistris come nuovo leader politico”.
Su Facebook c’è chi accusa De Magistris di essersi fatto prendere dalla “sindrome della prima donna” (Rossi, insomma, gli avrebbe rubato la scena). Ma anche un quotidiano ‘amico’ come il Fatto si chiede a questo punto “dov’è finita la rivoluzione di De Magistris”, che “annacquato dall’emergere di diverse contraddizioni e affaticato dall’interpretare tutte le parti (ambientalista e modernizzatore, amministratore locale e leader di movimento politico su scala nazionale, decisionista e fautore delle assemblee di popolo) ha smesso di correre e ha iniziato a camminare".

Il nuovo presidente – Ma non tutti protestano. Perché il nuovo presidente dell’Asia al posto di Rossi si chiama Raffaele Del Giudice, battagliero direttore di Legambiente Campania, il cui volto ‘pulito’ appare anche nel documentario-denuncia Biutiful Cauntri. E allora non manca chi festeggia la scelta e rende comunque merito al sindaco per il nuovo arrivo. Come il giornalista Guido Ruotolo, che su Facebook scrive: “L’arrivo di Del Giudice è un segnale più che positivo. Ognuno è libero di criticare la giunta De Magistris, ma non può avere a ridire sulla sua coerenza”.

Politica: I più letti

[an error occurred while processing this directive]