Monti al lavoro per la crescita. Bene l'asta dei Bot

Politica
In un grafico l'andamento dello spread tra titoli di stato italiani e tedeschi
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Il Cdm affronta le misure per la ripresa: liberalizzazioni, infrastrutture, riforma del catasto. Il governo spera di arrivare a un pacchetto complessivo entro gennaio. Intanto, tutti collocati i 9 miliardi di buoni, dimezzati i rendimenti a 6 mesi

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Con il Consiglio dei ministri che si è svolto mercoledì 28 dicembre prende il via la 'fase 2' del governo Monti nel segno della crescita e dello sviluppo dopo i sacrifici chiesti dalla manovra (LA SCHEDA). Obiettivo del presidente del Consiglio mettere a punto entro il mese di gennaio, ormai alle porte, al pacchetto complessivo di provvedimenti per lo sviluppo e la crescita dell'Italia.

La road map di Mario Monti - Archiviato il capitolo manovra, l'obiettivo ora è infatti quello di dare un segnale dell'impegno del governo per lo sviluppo. Il nuovo pacchetto di misure allo studio sarà incentrato su liberalizzazioni, riforma del mercato del lavoro e infrastrutture. Ma si lavora anche al piano di spending review per tagliare gli sprechi e resta sempre aperto il capitolo della delega fiscale. Su questo fronte un nuovo appello ad accelerare è arrivato dai sindacati. Al momento si esclude un provvedimento d'urgenza. Il Cdm è stato convocato infatti per dare attuazione ad alcuni decreti amministrativi ma la riunione è stata anche l'occasione per avviare il confronto tra i membri del governo e preparare la conferenza stampa di fine anno convocata per il 29 dicembre.

Liberalizzazioni, piano per il Sud e riforma del catasto -
Nella fase due dovrebbe rientrare anche il piano per il Sud, come ha riferito il governatore della Sicilia, Raffaele
Lombardo, al termine dell'incontro del 27 dicembre con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà.
Sul fronte delle liberalizzazioni l'obiettivo è quello di accelerare su alcuni settori chiave rimasti fuori dalla manovra: taxi, farmacie, servizi pubblici e trasporto locale ma
anche energia e servizi postali. Quanto al capitolo Infrastrutture, il Cipe che si è svolto ai primi di dicembre ha sbloccato interventi per cinque miliardi ma una prossima riunione potrebbe essere convocata a breve per sbloccare un'altra tranche di fondi per far ripartire una serie di cantieri e di opere considerate strategiche per il Paese.
C'è poi la riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzatori sociali. Accantonata almeno per il momento la revisione dell'articolo 18, il ministro del Welfare punta a un
contratto non precario e unico che permetta ai giovani di entrare nel mondo del lavoro con garanzie maggiori.
Si lavora anche alla riforma del catasto: cambieranno i parametri di valutazione degli estimi catastali. Primo fra tutti, la determinazione del valore di un immobile in base ai
metri quadri e non più in base ai vani. La riforma sarà imperniata su alcuni principi base, come la costituzione di un sistema che contempli assieme alla rendita, il valore patrimoniale del bene, al fine di assicurare una base imponibile adeguata da utilizzare per le diverse tipologie di tassazione e il superamento del sistema vigente per categorie e classi in relazione agli immobili ordinari.

Asta Bot/Ctz, netto calo rendimenti - Intanto, arriva una boccata d'ossigeno per il nostro debito pubblico, (GUARDA IL FOCUS). Il Tesoro ha collocato Bot a 6 mesi: domanda quasi doppia sull'offerta e rendimenti dimezzati rispetto a novembre. Inoltre, si restringe anche lo spread con i titoli tedeschi; dopo aver toccato quota 520 punti, scende sotto la soglia di 500 per poi risalire fino a quota 510. E le Borse volano in mattinata, per poi virare in territorio negativo nel pomeriggio. (L'ANDAMENTO DEI MERCATI IN TEMPO REALE)
Mercoledì 28 dicembre, il ministero dell'Economia ha infatti collocato complessivamente 10,733 miliardi di euro tra Bot semestrali e Ctz (sono titoli di Stato al portatore a breve termine con scadenze a 18 e 24 mesi), strumento su cui per la prima volta ha indicato una forchetta di offerta. Nel dettaglio, il Bot a sei mesi 29 giugno 2012 è stato assegnato per 9 miliardi al prezzo di 98,409 e al rendimento medio ponderato di 3,251%, dimezzato rispetto al 6,504% di fine novembre - massimo dall'introduzione dell'euro - fino ai minimi da fine settembre con un rapporto domanda/offerta a 1,691 dal precedente 1,466.
Quanto alla settima tranche del Ctz settembre 2013, offerto per 1,5/2,5 miliardi, l'importo assegnato è pari a 1,733 miliardi, il prezzo di 92,063 e il tasso di 4,853%, minimo da fine ottobre da 7,814% di fine novembre, massimo dalla nascita della valuta unica. Passa a 2,236 da 1,594 il rapporto bid-to-cover.

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