Manovra, sul web la rabbia degli elettori Pd e Pdl

Politica
La pagina Facebook di Pierluigi Bersani e lo Spazio Azzurro del sito del Popolo delle Libertà sono i due luoghi in cui gli elettori Pd e PdL protestano di più per i provvedimenti della manovra Monti.
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Su Facebook e sui siti dei due maggiori partiti, molti simpatizzanti criticano i provvedimenti proposti da Monti e minacciano Berlusconi e Bersani: se li approvate non vi votiamo più

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di Raffaele Mastrolonardo

“Con il PD HO CHIUSO, manovra da macelleria, non avrà più il mio voto!”, scrive l'utente Luca a commento dell'ultimo post pubblicato sulla pagina Facebook di Pierluigi Bersani. “Alfano vota il ritorno dell'ICI? E allora non lo voteremo”, afferma su Spazio Azzurro, la sezione dei simpatizzanti del sito del Popolo della Libertà, l'utente NO ICI. Se un governo tecnico serve anche a prendere misure impopolari mettendo al riparo il consenso dei partiti, la missione da questo punto di vista, dopo la presentazione del decreto salva-Italia, sembra a rischio. Almeno stando alle prime reazioni sul web dei sostenitori di Pd e Pdl: alla base di entrambi i partiti, almeno quella che si presenta come tale e che si esprime su Internet, il contenuto della manovra comunicata il 4 novembre e di cui si sta discutendo in Parlamento non piace affatto. E non fa nulla per nasconderlo ai propri leader: proteste, battute, qualche insulto e - quel che fa più male in prospettiva - minacce di disertare le urne.

MALUMORI DEMOCRATICI – Sul fronte democratico il luogo principe dello sfogo è la pagina Facebook del segretario. Il post a cui si appendono i commenti non si riferisce alla manovra (è un intervento di Bersani sulla cultura) ma non importa: subito dopo gli annunci del presidente del Consiglio, gli elettori del Pd fanno sapere al capo quello che pensano. E, nella stragrande maggioranza dei casi, non si tratta di piacevolezze. “Votare PD basta...basta...”, afferma l'utente Claudio De seguito, con analoghe intenzioni, da Domenico Tambasco: “Nascondetevi! Io straccio la tessera del Pd”. A far arrabbiare i simpatizzanti (o ex tali) del segretario è quella che percepiscono come la scarsa equità del decreto, un aspetto su cui in questi giorni Bersani aveva pure battuto l'accento.
“Non puoi acconsentire a far cassa sui poveri!” afferma Laura Narretti, mentre Gio La Gala ritiene le misure proposte da Monti non solo inique, ma tutt'altro che salvifiche e si augura in un ravvedimento del partito: “Il patto che ci offrite con Monti sembra un patto per la distruzione, Una vergogna che colpisce chi già non ce la fa più. [...] Avevo fiducia nel PD . Spero che facciano ragionare il governo Monti o che non votino questa manovra iniqua...”. A far ribollire il sangue degli utenti sono i provvedimenti sulla previdenza: “Bersani se come lieder [sic] politico avvalli e sostieni una maialata del genere con le pensioni forse è meglio che cambi mestiere”, scrive Dante Rossi. Egualmente esplicito Francesco Caboni: “il prelievo sullo scudo fiscale è RIDICOLO se confrontato al blocco delle pensioni per 3 anni! […] Ma che razza di sinistra è questa qui che prende ai poveri per distribuire ai ricchi”. Nel mezzo di tanto sdegno c'è anche chi prova a difendere Bersani e le scelte del partito. “Guardate che Monti l'ha spiegata la patrimoniale! Un provvedimento del genere che non si sarebbe potuto applicare subito perché occorre prima andarli a cercare "i patrimoni”, scrive Maria P. Mez. E Gianfranco Losi invita a ragionare sul fatto che “se non si vota questa manovra ancorché non completamente condivisa, l'Italia salta”.  Ma si tratta di una minoranza; a prevalere, tra coloro che postano sulla pagina Facebook del segretario, è la sensazione che il partito stia commettendo un errore: “Bersani .... per la prima volta dopo tanto tempo i tre sindacati principali sono contro questa manovra che ancora una volta colpisce a stragrande maggioranza i soliti e non pone alcuna base per la crescita, anzi .... E TU CHE DICI AI TUOI ELETTORI O FORSE EX ELETTORI ?”, afferma Roberto Traversa.

MAL DI PANCIA AZZURRI
– Sull'altra sponda dello spettro politico le ire degli elettori PDL si traspaiono da Spazio Azzurro, lo spazio del sito del Popolo della libertà dedicato agli sms dei simpatizzanti. Anche qui – nonostante la moderazione degli interventi effettuata dalla redazione del sito - a prevalere è la delusione per provvedimenti che sembrano andare contro lo spirito e i valori del partito. E anche qui gli annunci di addio via web fioccano. “Silvio, hai tradito il mandato elettorale. mai più il mio voto”, scrive Roby. “No alla patrimoniale e sì all'ICI ? Addio Pdl, me ne vado con Bossi”, gli fa eco Aldo, mentre Fabio minaccia: “Guai a voi se approvate questo massacro fiscale. mai più il voto al PDL”. Alcuni restano più prudenti. Come Roberto, che invita ad allontanarsi da Monti per salvare il salvabile: “Prendente le distanze. Meglio andare a votare. E subito”. Oppure ugo2011, che prova a difendere il fondatore del Partito cercando ci contestualizzare con un po' di ironia: “Certo questa manovra avrebbe potuta farla anche il presidente Berlusconi, con la differenza che oggi lo troveremmo appeso a piazzale Loreto...”. Ma la sfiducia, alla fine, prevale anche in chi ha appoggiato Berlusconi per ragioni calcistiche, come Biba: “E bravo Berlusconi. Anche se sono di totale fede milanista. da oggi in poi il mio voto che ho sempre dato al PDL sarà di esclusivo appannaggio per la Lega”.
Lo stesso minacciano alcuni utenti di Forza Silvio.it (il social-network dei simpatizzati dell’ex-premier – richiesta registrazione): “Se approvate la manovra Monti non siete certo meglio dei finiani che hanno lasciato il PDL. Possiamo solo appoggiare la Lega”, scrive l’utente Carlomaria Casiraghi. E così pure Carlo Fronda: “Se il PdL appoggia Monti e la sua nuova ICI, io strappo la mia tessera e alle prossime elezioni voto Lega, mi spiace dirlo ma trovo inaccettabile questo tradimento delle idee liberiste di Berlusconi, il patto con noi italiani era di abbassare le tasse, non di fare il gioco dell'Europa. Se il problema è l'euro, bene allora rinunciamoci (come l'UK)”.

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