Pensioni, Fornero: "Sì al sistema contributivo per tutti"

Politica
Il ministro del Welfare del governo Monti, Elsa Fornero

Il ministro del Lavoro in un articolo pubblicato da Repubblica, scritto poco prima di ricevere l’incarico, illustra le sue proposte: uscita dal lavoro a 63 anni, possibilità di posticipare il pensionamento, abolizione dei privilegi

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Il punto di partenza per una riforma delle pensioni è il "metodo contributivo". Da qui parte la riflessione del ministro del Welfare, Elsa Fornero che, in un articolo pubblicato sul quotidiano La Repubblica (scritto insieme a Flavia Coda Moscarola pochi giorni prima di ricevere l'incarico da Monti) spiega quali sono le misure sulle pensioni che secondo lei andrebbero introdotte.
"Si tratterebbe di applicare, a partire dal 2012, il metodo contributivo pro-rata per tutti i lavoratori - afferma il ministro, che pochi giorni aveva dichiarato in un videomessaggio che "la riforma c'è già e va accelerata" - rendendo subito effettive un'età minima di pensionamento, pari a 63 anni e una fascia di flessibilità che incoraggi il lavoratore a ritardare l'uscita fino ai sessantotto (settanta) con un incremento di pensione che, secondo alcuni calcoli matematici e non in base a criteri politici, tengano conto dei maggiori contributi versati e della maggiore età”. Inoltre, "dovrebbero scomparire le finestre".

La flessibilità, secondo il ministro, è "un'occasione per concedere, a quei lavoratori che si sentono ancora 'produttivi' di scegliere liberamente se e di quanto posticipare il momento del pensionamento".
"Il nostro modello - aggiunge Fornero - non consente una stima accurata dei risparmi. Ciò nonostante i risparmi di spesa sarebbero tutt'altro che irrisori potendo arrivare a qualche decina (3-4) di miliardi di euro nei primi 5-6 anni di effettiva applicazione del provvedimento".
"In un momento in cui si è costretti a richiedere duri sacrifici alle famiglie - sottolinea il ministro - con provvedimenti draconiani che colpiscono anche le fasce più deboli, non si può prescindere dall'abolizione delle ingiustificate posizioni di privilegio che perdurano per molte categorie difficilmente annoverabili tra i bisognosi, come i liberi professionisti con le loro casse e i politici con i loro vitalizi".

Oltre al tema pensioni, sui quotidiani in edicola sabato 26 novembre tiene banco ovviamente il tema della crisi economica. Le rassicurazioni del commissario europeo all'Economia Olli Rehn ("L'Italia ha le carte in regola per farcela") non sembrano rassicurare i mercati.
E così, se da un lato è bufera sui titoli di Stato italiani, dall'altro l'agenzia di rating Fitch avverte il nostro paese: "Potrebbe essere già in recessione".
Intanto il New York Times rivela che alcune banche si starebbero già preparando alla caduta dell'euro.

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