Maltempo, Napolitano: "Urgenti politiche di prevenzione"

Politica
Catanzaro, 23 novembre 2011 - Una veduta dall'elicottero dell'area disastrata
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Dopo la tragedia nel messinese, nuovo richiamo del capo dello Stato. Il ministro dell'Ambiente Clini: "Dobbiamo aggiornare le mappe di vulnerabilità nel Paese". Il titolare del Viminale Cancellieri: "L'impegno del governo è totale"

LE PREVISIONI DEL TEMPO
Sicilia, un mare di fango dopo il nubifragio. Tre vittime

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(in fondo all'articolo i video sul maltempo)

L'Italia delle frane e delle alluvioni è destinata, dopo la lunga storia di morte e distruzione (oltre 30 morti tra settembre e novembre), a cambiare faccia. Basta con i palazzi che fanno da "tappo" ai fiumi o case costruite negli alvei o a ridosso del rischio frana. La rivoluzione si chiama "delocalizzazione" e "prevenzione". Vertono tutti in questa direzione gli interventi del mondo della politica, alla luce della nuova ennesima ondata di maltempo che, dopo Roma e la tragedia di Liguria e Toscana (LO SPECIALE), ha sferzato l'Italia colpendo Sicilia e Calabria e provocato tre vittime nel messinese.
Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, richiama l'esigenza assoluta di "adeguate e costanti politiche di prevenzione, cui affiancare una puntuale azione di vigilanza e di controllo delle situazioni a rischio", mentre il ministro dell'Ambiente, Clini, parla di "svuotare" le aree più a rischio e di aggiornare al più presto la mappa della vulnerabilità (VIDEO). Prevenzione, dice il capo della Protezione civile Franco Gabrielli, "per contare meno vittime" (VIDEO). "Stop al cemento" è la richiesta del governatore della Sicilia Raffaele Lombardo (L'INTERVISTA).

Protezione civile: rendere disponibili i fondi stanziati per Giampilieri -
Ma Gabrielli punta il dito contro la legge 10 del 2011, "milleproroghe", secondo la quale le spese per le emergenze debbano essere autorizzate dal ministero delle Finanze. "Ho l'impegno personale del presidente del Consiglio Mario Monti - afferma lo stesso Gabrielli - per trovare nel primo Consiglio dei ministri possibile la soluzione giuridica per rendere disponibili i 162 milioni di euro stanziati per le frane di Giampilieri e San Fratello" somma finora bloccata perché vincolata al patto di stabilità della Regione siciliana.

Anna Maria Cancellieri: "L'impegno è totale" - A Messina, nella serata di mercoledì 23 novembre, si è tenuto un vertice tra Gabrielli e i ministri dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, e dell'Ambiente, Corrado Clini. "La nostra presenza sul posto - afferma il titolare del Viminale - è il segno di vicinanza del governo alle popolazioni colpite, tutto quello che si deve fare si farà. Seguiamo con attenzione tutto quello che sta accadendo e siamo qui in rappresentanza del presidente Monti, impegnato su altri temi, per dimostrare vicinanza alla popolazione".

Corrado Clini: Italia vulnerabile, ora nuove norme - "Dobbiamo valutare - sottolinea Clini - se misure come lo svuotamento delle aree fortemente a rischio siano d'emergenza, e perciò temporanee, oppure se dobbiamo lavorare su misure strutturali. Credo che dobbiamo prendere in considerazione la possibilità di delocalizzare gli insediamenti abitativi e/o produttivi". Per la prevenzione "dobbiamo aggiornare la mappa della vulnerabilità del nostro territorio prendendo atto che ci sono alcune zone maggiormente esposte ai rischi di eventi climatici estremi, e quando queste zone sono densamente popolate è necessario adottare misure d'emergenza".

Franco Gabrielli: occorre prevenzione -
Per quanto riguarda gli interventi per la messa in sicurezza del territorio, per il capo della Protezione Civile, Gabrielli, bisogna "cominciare a esaminare due aspetti separati. C'è un problema che attiene alla prevenzione strutturale che implica risorse grandiose e tempi in un Paese in cui sono stati censiti oltre 400 mila sistemi franosi. E non so se il Paese in questo momento è nella condizione di affrontare in maniera seria e soprattutto in maniera capillare questo tipo di problema. Poi c'è un aspetto che attiene alla prevenzione di protezione civile. Ci vuole l'impegno delle istituzioni ma anche della gente perché la protezione civile non è solo un diritto ma anche un dovere. Ci vogliono comportamenti intelligenti di auto protezione ma anche un sistema che informi correttamente la popolazione su quanto sta avvenendo e accettare eventuali allarmi presi per una cautela in più che dopo possono risultare spropositati".

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