Transfughi a quota 115: quando il deputato cambia casacca

Politica
Silvio Berlusconi insieme con Massimo Calearo, eletto con il Pd poi passato coi Responsabili
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Battuto il record della precedente legislatura quando gli spostamenti da un gruppo all'altro si erano fermati a 108. Pesano nel bilancio la scissione nel Pdl e la nascita dei Responsabili: un fenomeno che coinvolge tutte le formazioni, tranne la Lega

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(in fondo all'articolo tutti i video sulla crisi nella maggioranza)

di Alberto Giuffrè


I primi ad aprire le danze sono gli onorevoli Daniela Melchiorre e Italo Tanoni: il 9 giugno 2008, a 42 giorni dall'inizio della legislatura, decidono di lasciare il Pdl per iscriversi al Gruppo Misto. L'ultimo balzo, ancora non registrato ufficialmente, è di Gabriella Carlucci, storica sostenitrice del Cavaliere, che domenica 6 annuncia il suo ingresso nell'Udc.
Ma attenzione, i "cambi casacche" non sono solo una specialità del partito di maggioranza: coinvolgono tutte le formazioni, ad eccezione della Lega Nord. Analizzando una pagina del sito web della Camera, viene fuori che da quando i parlamentari si sono insediati a Montecitorio, il 29 aprile 2008, gli spostamenti sono stati ben 115 (senza contare quelli nelle varie componenti che formano il Gruppo Misto). Una cifra che batte il record della precedente legislatura, nella quale i movimenti registrati si erano fermati a quota 108 (fonte Ansa).

Fuga dal Pdl - A pesare nel bilancio è soprattutto la nascita di Futuro e Libertà per l'Italia. Sono quaranta i deputati eletti con Silvio Berlusconi che nell'estate del 2010 seguono Gianfranco Fini nella sua nuova avventura politica. Ma quella del Pdl è una porta che, in alcuni casi, si rivela girevole. Lo è ad esempio per Giulia Cosenza: il 30 luglio 2010 la deputata napoletana abbandona la nave e inizia l'avventura con i fedelissimi del presidente della Camera. Meno di un anno dopo - è il 24 marzo 2011 - decide di tornare a "casa". Tra i finiani "pentiti" c'è anche Catia Polidori. Quando si consuma la scissione nel Pdl decide di iscriversi al gruppo di Futuro e libertà per l'Italia. Ma il 14 dicembre 2010, quando il governo si presenta in Parlamento per la fiducia lei vota a favore scatenando una rissa in Aula. Il suo percorso politico, dopo una breve sosta nel Gruppo Misto, prosegue con il passaggio ai Responsabili e con la nomina prima a sottosegretario e poi a viceministro dello Sviluppo Economico.

Acrobazie "responsabili" - Ma nei giorni precedenti alla fiducia del 14 dicembre, gli spostamenti si intensificano, soprattutto tra le fila dell'opposizione. A suscitare clamore è "l'acrobazia" del deputato dell'Idv Domenico Scilipoti che insieme ad altri due colleghi del centrosinistra (Bruno Cesario e Massimo Calearo del Pd) decide di sostenere il premier e dà vita al gruppo dei Responsabili. In un'intervista a Repubblica motiva così il suo addio ad Antonio Di Pietro: "Il mio partito non mi ha mai dato soddisfazione, mai una lucina che inquadrasse anche il mio volto, una dignità politica per le mie battaglie estreme sull'agopuntura". Si scatenano così voci su una presunta compravendita di deputati: "Si è parlato di pagarmi il muto, di darmi un posto nel Governo, di una rielezione sicura", dice in un'intervista l'onorevole dell'Italia dei Valori Antonio Razzi (GUARDA IL VIDEO) che aggiunge: "Non sono una merce, sono una persona". Pochi giorni dopo anche lui vota la fiducia al governo di Silvio Berlusconi.

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