Ironia Merkel-Sarkò sul premier, l’opposizione: dimissioni

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Siamo alla campanella dell’ultimo giro, Berlusconi se ne deve andare: è la reazione unanime di Pd, Udc, Idv e Fli di fronte all’umiliazioni subita dall’Italia al vertice Ue. E le polemiche continuano

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Dall'opposizione il coro è unanime: siamo alla "campanella dell'ultimo giro", Berlusconi "se ne deve andare". A scatenare l'ennesima alzata di scudi contro il premier è "l'umiliazione" che avrebbe subito l'Italia a Bruxelles ricevendo, come osserva il Pd, "un vero ultimatum". Le "risate della Merkell e di Sarkozy", sintetizza il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, sono "il foglio di via per il Cavaliere". Il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini bacchetta il modo in cui il presidente francese sorride del governo "perché nessuno può ridicolizzare l'Italia", ma non ha dubbi sul fatto che Berlusconi si sia comportato come "un ragazzino che arriva all'esame e si accorge di non aver studiato". Da lui sono arrivate "100 idee", prosegue, che si sono rivelate solo "100 sciocchezze". Con questo premier al governo, ribatte Donadi, l'Italia in Europa "conta come il due di picche".

Per gli italiani, rincara la dose il segretario Pd Pier Luigi Bersani: è "diventato umiliante andare all'estero". Quindi, assicura, non solo si deve cambiare esecutivo, ma si deve andare oltre per "superare la malattia" del berlusconismo. Si deve cioè "ricostruire" il Paese cercando di riconquistare prestigio a livello internazionale. Si stacchi la spina all'esecutivo, è l'appello del leader dell'Mpa Raffaele Lombardo, perché "ci sputtana a livello internazionale e ci porta ad un declino che rischia di diventare irreversibile". Il fatto, incalza il presidente della Camera Gianfranco Fini, che parla di momento "grave e pericoloso", è che "siamo alla campanella dell'ultimo giro" perché il premier avrebbe l'obiettivo di "tirare a campare qualche settimana" per poi "andare al voto la prossima primavera". Lui, è l'affondo del leader Idv Antonio Di Pietro, gioca con il Paese e con le istituzioni proprio come "Charlie Chaplin giocava con il mondo imitando Hitler". E' solo "un satrapo che non sa invecchiare", afferma. Quanto accaduto a Bruxelles "certifica il momento di assoluta drammaticità" che sta attraversando l'Italia.

Polemiche che continuano sui giornali di lunedì 24 ottobre. Sono molti infatti gli editoriali in cui si torna a chiedere al premier un passo indietro, anche alla luce di quanto accaduto al summit europeo. “E’ odioso essere commissariati, essere cittadini di uno Stato a sovranità limitata, a cui premier stranieri dettano l’agenda delle riforme e impongono tre giorni di tempo per dare risposte” scrive il direttore de La Stampa Mario Calabresi in un editoriale dal titolo “La scelta che il premier non può rinviare”. E aggiunge: “E’ irritante assistere ai risolini e agli ammiccamenti di Merkel e Sarkozy quando sentono parlare d’Italia e di Berlusconi: ciò non è accettabile ed è irrispettoso”. “Commissariati da Merkozy” è il titolo dell'articolo di Tito Boeri su Repubblica. “Se l’Italia è l’anello debole”quello dell’editoriale di Luigi Paganetto su Il Messaggero. Il Giornale critica duramente il presidente francese paragonandolo a Zidane: “Il marito di Carla Bruni ci offende ridendo di noi. Così imita il calciatore che aggredì Materazzi con un colpo basso. Una ripicca per non aver liberato il posto di Bini Smaghi alla Bce” si legge in prima pagina.

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