Berlusconi: "Penso di aver convinto la Merkel"
PoliticaDa Bruxelles il Cavaliere tenta di rispondere ai timori europei sull'Italia. Liquida le critiche dei giovani di Confindustria: "Non commento le dichiarazioni dei giovanotti". E sul processo Mills assicura: mi farò interrogare
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Silvio Berlusconi prova a dare una risposta ai timori europei riguardo alla solvibilità italiana. "Con la Merkel (che in giornata ha richiamato l'Italia ai suoi doveri n.d.r.) ci sono state due telefonate in settimana - assicura il premier - ovviamente c'è preoccupazione ma le ho fatto presente che noi siamo il secondo paese manifatturiero in Europa e che è vero che abbiamo un debito molto alto ereditato dal passato, ma che abbiamo pagato le rate con gli interessi. Le ho anche ricordato le due manovre che abbiamo fatto e che il nostro obiettivo è arrivare al pareggio di bilancio nel 2013 e non nel 2014".
Riguardo invece a Bini Smaghi e al contenzioso aperto con la Francia, Berlusconi si augura che il membro italiano del board della Bce "capisca e si dimetta per il bene del Paese". Della questione, ha detto il premier, "ne parlerò domani con Sarkozy".
"Non commento le dichiarazioni di ragazzotti" - Spazio poi alle critiche arrivate in questi giorni dall'assemblea dei giovani di Confindustria: il premier si è limitato a dichiarare che "per amor di Patria non commento le dichiarazioni di alcuni ragazzotti industriali". Sul decreto sviluppo, che secondo gli annunci del governo doveva essere presentato entro il 20 ottobre, ma di cui si è ancora in attesa, il Cavaliere ha invece dichiarato che "abbiamo fatto molte cose ed oltre 100 agevolazioni per le imprese e la deburocratizzazione. In settimana presenteremo delle proposte".
"Penso mi farò interrogare" - Non sono mancate un paio di battute sui suoi processi. A chi gli chiedeva se intenderà farsi interrogare nel processo Mills, il Cavaliere ha risposto "penso di sì". Il premier, inoltre, tiene a sottolineare che "non ho mai avuto, per fortuna, l'occasione di incontrarlo" e annuncia che in aula farà "dichiarazioni molto precise". "si tratta di una buffonata - spiega il Cavaliere - Da ora al 15 dicembre mi hanno fissato 21 udienze e dato che i miei avvocati vorrebbero che io passassi cinque-sei ore a definire la linea difensiva, in tutto sarebbero 42 giorni. Questo perche' - aggiunge ancora - la Corte Costituzionale ha abrogato il lodo Alfano ed inoltre la Procura di Milano e' pervicace visto che questo processo sara' prescritto il 12 gennaio". Ma dopo le battute sui suoi processi il Presidente del Consiglio torna ad affrontare i temi che lo hanno portato a Bruxelles: la crisi e le misure per la crescita.
"Pdl, torneremo ad occuparcene" - Sulle questioni interne e il futuro nome del Pdl, Berlusconi ha spiegato che "ci sono tanti nomi, siamo ad un acronimo che non emoziona. Il Pdl è sempre il primo partito ed ora torneremo ad occuparcene anche grazie ad Alfano dopo essere stati per un po' di tempo distratti dalle cose di governo".
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