Civati-Serracchiani, da Bologna per suonare la sveglia al Pd

Politica
Debora Serracchiani e Pippo Civati
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È iniziata sabato 22 ottobre la due giorni de “Il nostro tempo”, l’evento organizzato dal consigliere regionale lombardo e dalla eurodeputata. Per dire a Bersani "che il nuovo Ulivo sia anche un Ulivo nuovo" e per fissare una parola d’ordine: "Primarie"

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Una "cartolina da Bologna per dire a Bersani che il nuovo Ulivo di cui parla, sia anche un Ulivo nuovo". E' il messaggio di Pippo Civati, consigliere regionale del Pd in Lombardia e blogger, lanciato da piazza Maggiore nel corso dell'iniziativa “Il nostro tempo”. Una due giorni, scattata sabato 22 ottobre e che si chiuderà domenica 23.

Durante la manifestazione, che Civati ha organizzato in tandem con l’eurodeputata del Pd Debora Serracchiani, sono state fissate alcune parole d'ordine: "Primarie per scegliere i parlamentari; atteggiamento di grande apertura verso le iniziative popolari; anagrafe degli eletti; rendicontazione di cosa si fa; riduzione dei costi della politica; riduzione dei rimborsi elettorali; voglia di dire qualcosa su questione morale, legalità e diseguaglianza, questione fondamentale in un paese dove la ricchezza è sempre peggio distribuita. Insieme c'è una questione totalmente dimenticata dal dibattito politico, come l'ambiente".
Una tirata d'orecchie al Pd è arrivata sul tema del referendum per la legge elettorale, "noi vogliamo che il Pd sia anche movimento - ha detto - una casa che ospita il dibattito politico. Ci sono tante persone che firmano e si mobilitano, le vittorie di Milano e Napoli sono un altro pezzo di quella cartolina da Bologna che vogliamo mandare a Bersani, non c'è solo quella di Vasto, noi non siamo contrari al centrosinistra classico però vogliamo irrobustirlo e dargli un po' di smalto. La 'd' di Pd, a volte, sta per diesel...".

Non poteva mancare un riferimento alla rottura con il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, con il quale l’anno scorso Civati aveva iniziato un percorso poi interrottosi improvvisamente. "Io e Renzi non saremo i D'Alema e Veltroni del futuro. Anche perché non sapremmo chi scegliere, chi fa D'Alema e chi Veltroni", ha detto il consigliere regionale del Pd da Bologna. Renzi, tra l’altro, terrà il prossimo fine settimana il “suo” meeting alla stazione Leopolda di Firenze.
"Io - ha aggiunto Civati - non sono per riproporre polemiche che abbiamo già conosciuto, ci sono Coppi e Bartali e ce ne sono stati a sufficienza nella storia del centrosinistra. Matteo ha deciso di fare da solo, ha detto che non aveva più bisogno di noi, il lavoro di Prossima Italia è proseguito, abbiamo lavorato molto con Debora Serracchiani, siamo una coppia di fatto del centrosinistra, che però è aperta a tutti i contributi".
Nessuna mira per le eventuali primarie per la scelta del candidato premier. "Se c'è Bersani, il Pd vota per Bersani. Invece, se ci saranno primarie alla francese, vedremo come dare il nostro contributo". Ma Civati scherza, su Twitter, spiegando che, a "Il nostro tempo l'unica corrente è la corrente d'aria".
Tanti “big” tra gli ospiti della due giorni di Bologna: dal presidente del Pd, Rosy Bindi, al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. Ma anche l’assessore di Milano Stefano Boeri e, ovviamente, il sindaco di Bologna, Virginio Merola.

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