Berlusconi: "Nessun passo indietro"

Politica
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo

Il presidente del Consiglio alla Camera: "Non mi farò lapidare dall'opposizione, lascio solo in caso di sfiducia". Bersani: "Discorso penoso". Scoppia il caso Prestigiacomo: "Non voterò il ddl stabilità". Venerdì 14 alle 12.30 la fiducia. TUTTI I VIDEO

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(in fondo all'articolo tutto il discorso di Silvio Berlusconi)

Il governo va avanti perché non ci sono alternative credibili in grado di affrontare la crisi economica, e non ci sono margini né per un voto anticipato, né per un esecutivo tecnico. A dirlo è Silvio Berlusconi, intervenuto alla Camera per chiedere una nuova fiducia, dopo che martedì 11 ottobre la maggioranza è stata battuta sul rendiconto finanziario.
Un discorso, quello del presidente del Consiglio, fatto in aula piena solo a metà, con le opposizioni che hanno deciso di uscire in segno di protesta, tranne i sei deputati Radicali.
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha così ribadito la volontà di portare a termine la legislatura, nonostante le sconfitte subite recentemente dalla maggioranza. "A chi ci chiede un passo indietro - ha affermato - dico che questo governo non avrebbe alternative credibili e le elezioni anticipate non sarebbero una soluzione ai problemi che abbiamo". Ma sarebbero la via maestra in caso di sfiducia: "Quando il  governo perde la fiducia della sua maggioranza, la parola deve tornare agli elettori".

Berlusconi chiede la fiducia -
La fiducia sarà votata venerdì 14 ottobre a partire dalle ore 12.30. Le opposizioni hanno garantito la partecipazione al voto per mandare a casa il governo Berlusconi. (ECCO GLI SCENARI).

Dopo la fiducia il ddl stabilità. Prestigiacomo: "Non voto la legge" - Se venerdì 14 ottobre il governo dovesse ottenere la fiducia, nel pomeriggio il Consiglio dei Ministri (previsto a partire dalle ore 14) varerà il nuovo testo sul rendiconto generale dello Stato insieme alle leggi di bilancio e stabilità (la vecchia legge finanziaria).
Ed è già polemica nel governo, con i ministri sul piede di guerra contro Giulio Tremonti a causa dei cosiddetti tagli 'lineari' contenuti nella legge di stabilità. Forti malumori di cui Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente, stasera sembra essere la massima rappresentante con una netta bocciatura delle misure proposte dal tesoro:"Non potrò votare né in Consiglio dei ministri né in Parlamento una legge che di fatto cancella il Ministero".

Enrico Letta: "Volontà di non farsi carico del problema" - Intanto dalle opposizioni si leva un coro di critiche. "Quelle di Berlusconi - ha detto Enrico Letta, intervenendo a SkyTG24 - sono parole che confermano la volontà di non farsi carico di un problema, confermano che questo governo non ce la fa, perché la bocciatura del Rendiconto non è stato un incidente di percorso. Il problema è la quotidianità dell'azione di governo". Pier Luigi Bersani ha invece definito "penoso" l'intervento del premier (ASCOLTA LE PAROLE DI BERSANI).
Per il leader dell'Idv Antonio Di Pietro "siamo tra Vanna Marchi e la mafia". (L'INTERVENTO DI DI PIETRO). "Berlusconi - ha spiegato Pier Ferdinando Casini- ha una strategia chiara: tenere la maggioranza fino a dicembre e votare nel  2012". La previsione di Francesco Rutelli è "che il governo avrà la fiducia e dalla settimana prossima tutto sarà da capo: ci saranno parlamentari che si assenteranno e che faranno mancare i loro voti e dal giorno successivo il governo sarà in una condizione ancora più critica".

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