Il leader dell’Idv chiude la tre giorni di Vasto con l’auspicio di ritrovarsi fra un anno “per parlare di cosa stiamo facendo per ricostruire il Paese, non per liberarlo”. Intanto scoppia un caso nel partito: la candidatura del figlio Cristiano in Molise
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"Sono stati tre giorni importanti, che possono segnare l'inizio di una nuova storia nel nostro Paese. Non sono stati solo tre giorni di festa, ma tre giorni di assunzione di responsabilità. Spero che fra un anno, sempre qui a Vasto, potremo parlarci di cosa stiamo facendo per ricostruire il Paese e non ancora di come liberarlo". Con questo auspicio Antonio Di Pietro ha concluso la sesta festa dell'Italia dei Valori.
L'ex pm, parlando nell'affollato cortile di Palazzo D'Avalos, ha indicato le priorità del partito, sottolineando che al primo posto ci saranno "l'occupazione ed il lavoro", in particolare dei "giovani che hanno subito furto di futuro”. Poi ritorna sulle alleanze nel centrosinistra, sottolineando, rivolto a Pierluigi Bersani, che sono altrettanto importanti ed urgenti "sia il programma che le primarie del centrosinistra".
Altri punti-chiave dell'intervento, l'annuncio che l'Idv chiederà il voto segreto sulla richiesta di autorizzazione alla custodia cautelare di Marco Milanese; l'importanza e l'urgenza di mettere in cassa le firme necessarie allo svolgimento del referendum elettorale; la critica al Governo e in particolare a chi, leghista, "con atteggiamento contraddittorio con la sua storia", ancora lo tiene in vita.
Attacco a Berlusconi - Proprio al leader del governo, Silvio Berlusconi, dedica le parole più dure. "Non intendo parlare di lui, perché oggi leggendo i giornali ho visto che Don Gallo ha detto che lo ospita nella sua comunità: io credo sia una soluzione ottimale, e gli lasciamo naturalmente la libertà di scelta su quale tipo di comunità andare a disintossicarsi", riferendosi alla pubblicazione delle intercettazioni realtive al caso escort in cui è coinvolto il premier.
Ma, per Di Pietro, "si parla troppo del suo privato, come se non esistessero i problemi pubblici, il buco di bilancio, la disoccupazione giovanile... noi condanniamo Berlusconi per il danno che ha fatto al Paese e non per quello che ha fatto a se stesso". Bisogna riaccendere i riflettori sui veri problemi del Paese, mentre ora è in atto "una distrazione di massa, ma bisogna dire che quanto avvenuto in questi anni è un furto di futuro. La colpa è di Berlusconi - conclude Di Pietro - è soprattutto sua, non ci venga a dire che è dei comunisti".
Niente "inciuci" se cade il governo - Se cade il governo Berlusconi però si deve andare subito al voto. A meno che non si decida di dar vita a un governo a tempo che abbia l'unico compito di riformare la legge elettorale. Come tutti i leader dell'opposizione, anche Antonio Di Pietro invoca le dimissioni del presidente del Consiglio, ma avverte i colleghi della minoranza: l'Idv dirà no a qualsiasi ipotesi di governo tecnico o di larghe intese, bisogna tornare al più presto alle urne.
Unica eccezione, scandisce Antonio Di Pietro concludendo la festa dell'Idv, è se il Presidente della Repubblica decida diversamente. L'ex pm ha fretta: bisogna, spiega, preparare subito "l'alternativa di governo, prima del 2013" e per lui "la priorità è insistere di andare ad elezioni. Il problema sarebbe sapere cosa fa il Capo dello Stato, che non può - sottolinea - sciogliere le Camere fin quando c'è una maggioranza, seppure posticcia. E - rimarca il leader Idv – non possiamo pretendere che il Capo dello Stato dello Stato faccia una cosa incostituzionale". Dunque, prosegue Di Pietro, "facciamo nostro l'appello di Scalfari a Napolitano su Repubblica".
Caso interno: l'Idv contro il figlio Cristiano - Intanto per Di Pietro non ci sono solo i guai dell’Italia e del governo, ma anche quelli interno al sui partito. All'indomani della presentazione delle liste da parte dei partiti e del congresso dei dipietristi a Vasto (Chieti), gli appartenenti al circolo dell'Idv di Termoli hanno infatti deciso di lasciare in blocco il partito contestando la decisione del leader Antonio Di Pietro di candidare il figlio Cristiano Di Pietro.
"I componenti del Circolo dell'Italia dei Valori di Termoli, conosciute le liste per l'elezione del Consiglio Regionale del Molise del 16 e 17 ottobre - si legge sulla nota - e constatata la presenza nella lista dell'Idv di Cristiano Di Pietro, figlio del presidente nazionale Antonio Di Pietro, esprimono il loro risentito dissenso a tale candidatura".
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Niente "inciuci" se cade il governo - Se cade il governo Berlusconi però si deve andare subito al voto. A meno che non si decida di dar vita a un governo a tempo che abbia l'unico compito di riformare la legge elettorale. Come tutti i leader dell'opposizione, anche Antonio Di Pietro invoca le dimissioni del presidente del Consiglio, ma avverte i colleghi della minoranza: l'Idv dirà no a qualsiasi ipotesi di governo tecnico o di larghe intese, bisogna tornare al più presto alle urne.
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