Dopo le schermaglie dei giorni scorsi tra i fedelissimi del Senatùr e quelli di Maroni, il Carroccio convoca un vertice per ammonire il sindaco di Verona, assai critico con Berlusconi. E scatta il divieto di partecipare ai cortei contro la manovra
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Le misure inserite nel testo
Alta tensione in casa leghista. Secondo diverse ricostruzioni pubblicate sui quotidiani di martedì 13 settembre, lo scontro tra le due anime del Carroccio non sarebbe affatto concluso.
Nel vertice convocato il 12 settembre Umberto Bossi avrebbe "processato" il sindaco leghista di Verona Flavio Tosi, maroniano di ferro, che nei giorni scorsi - dopo aver criticato la manovra economica - aveva auspicato che il premier si facesse da parte: "Un ciclo è concluso - aveva detto il primo cittadino veronese - La cosa migliore sarebbe che Silvio Berlusconi decidesse di farsi da parte. Ma non nel 2013. Il prima possibile".
Una presa di posizione netta, che aveva scatenato la dura replica di alcuni fedelissimi di Bossi, tra cui il ministro Calderoli, prima della convocazione d'urgenza della riunione voluta dallo stesso leader della Lega.
Riunione che - riferiscono sia Libero sia Repubblica - non è finita con alcun provvedimento nei confronti di Tosi, ma con un divieto generico ed esteso a tutti i dirigenti leghisti di partecipare a cortei contro la manovra.
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