Rifiuti, maggioranza nel caos. Decreto verso il ritiro

Politica
Il tabellone dell'aula di Montecitorio durante la votazione della proposta di rinvio in commissione del decreto legge sull'emergenza rifiuti in Campania oggi 19 luglio 2011 a Roma
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Battuta d’arresto per il governo alla Camera: respinta la richiesta di far tornare il dl in commissione. La Lega: in Aula votiamo no. Scontro con il Pdl anche sull’arresto di Papa, il Carroccio darà come indicazione di voto per i suoi deputati il "sì"

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Maggioranza nel caos sul decreto legge che affronta la crisi dei rifiuti in Campania. Prima è stata battuta in Aula, a Montecitorio, sulla richiesta di rinvio in commissione del provvedimento. Poi, alle prese con una lunga riunione tra Governo, Pdl e Lega, in cui si è fatta strada l'idea di ritirare del tutto il decreto, anche a seguito degli effetti di un'ordinanza del Consiglio di Stato che, di fatto, ne ha vanificato lo spirito. "Maggioranza allo sbando" esulta il Pd; "Se lo fanno davvero si vada alla crisi di governo", chiede l'Idv.

Il Carroccio è stato chiaro: il presidente dei deputati Marco Reguzzoni ha spiegato che senza le modifiche richieste la Lega darà voto contrario. Il vero nodo, però, è il contenuto di un emendamento, presentato dal deputato del Pdl Paolo Russo, su cui il governo aveva dato parere negativo, e sul quale l'opposizione, a questo punto insieme alla Lega, sarebbe pronta a votare “no”.
Si tratta di abrogare il comma 1 dell'art.1 del decreto (il n.94 del 2011): cioè di eliminare dal testo la parte che deroga al divieto di trasporto extra-regionale deciso qualche mese fa dal Tar Lazio e, adesso, “sospeso” da un'ordinanza del Consiglio di Stato depositata lunedì 18 luglio. Una decisione che, già martedì 19, ha tolto il divieto di trasferimento fuori regione dei rifiuti.

Con il rinvio, la maggioranza tenta di evitare il rischio di essere nuovamente battuta in Aula su questo emendamento. Intanto ha evitato di “andare sotto” con i voti contrari del Carroccio. Per trovare un accordo tra Lega e Pdl, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo ha riunito il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, insieme con Reguzzoni, e il relatore del provvedimento Agostino Ghiglia.
All'incontro hanno partecipato anche il ministro per gli Affari regionali Raffaele Fitto e il sottosegretario Paolo Bonaiuti. Due ore o quasi che, però, non sono bastate a definire un "quadro" condiviso: l'ipotesi che prende sempre più forma è che - dopo il rinvio della discussione in Aula a mercoledì 20 luglio - il decreto sia ritirato dal governo.
Reguzzoni conferma che "il ritiro del decreto è possibile". Con il ritiro del provvedimento - ragionano all'interno della maggioranza - si salverebbero "capra e cavoli": si eviterebbe di mostrare, perlomeno in Aula, le crepe tra Pdl e Lega, mentre si consentirebbe lo stesso di “liberare” le strade di Napoli dalla spazzatura.

Il decreto non aveva subito modifiche rispetto al testo licenziato dal Consiglio dei ministri. Solo due gli emendamenti (su 54) su cui era stato espresso parere positivo in Comitato dei nove. Il primo, proprio della Lega, imponeva la costruzione di impianti in Campania. Il secondo, del Pd, si concentrava sulla richiesta di una rendicontazione al Parlamento.

Il Quirinale segue l'iter del provvedimento con preoccupazione, ma senza fare commenti, nel rispetto delle prerogative del Parlamento. Non è però difficile indovinare la delusione di Giorgio Napolitano che più volte ha sollecitato il governo e il Parlamento a varare provvedimenti adeguati per affrontare la grave emergenza di Napoli. L'ultima presa di posizione risale al 1° luglio scorso, quando autorizzò con la sua firma la presentazione del decreto, sottolineando allo stesso tempo che le misure proposte non erano risolutive, e auspicando altri, più idonei interventi.

In ogni caso non si tratta dell'unico scoglio per il governo. La Lega ha infatti annunciato che darà come indicazione di voto il sì all'arresto di Alfonso Papa. A spiegare la posizione del partito di via Bellerio e del Gruppo alla Camera e' il presidente dei deputati leghisti, Marco Reguzzoni, che così argomenta: "domani (mercoledì 20 luglio, ndr) nelle dichiarazioni di voto io darò indicazione di votare a favore della richiesta di arresto ma con libertà di coscienza".

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